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Il sor Demossi ci ha scaraventato nelle mani degli animalai

Il mondo degli animalai ha piantato con energia la propria filosofia nel Palio di Siena, grazie esclusivamente agli atteggiamenti  decisioni del sor Demossi.

Sono stati loro, indirettamente, che hanno vietata la partecipazione della Civetta e, a ruota, quella dell'Istrice. Quella giustificazione sbandierata dal sor Demossi sulla nuova sensibilità verso gli equidi, trasformati dalla Cassazione in esseri senzienti, fornita con disinvoltura nel TG del pre-palio (conferenza stampa inventata nel 1991 da Piccini) è lì a dimostrare, nonostante puerili inseguimenti di negazione, che il sor Demossi, assieme ai cinque annusatori, ha preferito non correre il minimo rischio.

La buccia di banana nella quale il sor Demossi è banalmente scivolato si racchiude tutto nelle decisioni della giornata del 1 luglio: ha trionfato la filosofia degli animalai.

Siamo nelle mani degli animalai perché Palazzo non ha avuto il coraggio di permettere alla Civetta la partecipazione del Palio; un no a Vankook poiché si aveva paura di incidenti e di conseguenza non saper parare polemiche e denunce penali derivanti da una semplice equazione: cavallo escluso dopo visita in stalla; cavallo riammesso a correre e poi rocambolescamente escluderlo solo per paura e non certo per le condizioni sanitarie: cosa si racconta ai giudici?

Se Vankook non fosse stato in grado di correre il 2, perché allora permettergli di correre il 1 sera? Ha trionfato la filosofia animalaia, una filosofia che si è decisamente insinuata a Siena, dove si ha ormai paura piena non tanto dell'incidente quanto nel non saper gestire le polemiche e le cause giudiziarie.

Siamo nelle mani degli animalai e sarà difficile scapparne, iniziando da agosto. Del resto, l'accerchiamento alla Festa ignorato decisamente dal sor Demossi, che mai si è posto il problema, si concluderà, conuna legge dello Sato nel trasferimento del Palio da Piazza alle Fornaci.

7 luglio 2022