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Dieci debuttanti? Apoteosi di una mentalità vista troppe volte

Si scartano i cavalli di richiamo, considerati tali oppure realmente più vicini alla vittoria; questo a causa di una mentalità che poggia su pilastri fondamentali la propria essenza, risalente a metà degli anni '50, quando, dopo tre vittorie su altrettanti Palii, Gaudenzia venne rispedita a casa.

Nessuno, di conseguenza, può stupirsi delle attuali manovre che ricalcano quel tipo di mentalità fin troppe volte messa in atto in parallelo alla salvaguardia dell'intera Festa.

Sono ormai trapassati i tempi in cui, di fronte a proprietari che portavano rispetto alla Festa e conducevano il proprio cavallo all'Entrone senza soffermarsi sull'esposizione delle bandiere, tutto era svolto per la migliore riuscita possibile della Festa.

Oggi non cambiano né le regole, né la Festa in se stessa; cambiano i personaggi che, con la loro mentalità, impongono un succedersi di situazioni anche a contrasto con le finalità di una Festa che non è mai stata tale.

Sono gli individui, le persone nel loro essere se stessi, che formano la Contrada, la mentalità e tutto ciò che ne è collegato. Si preferisce correre con un cavallo debuttante perché in Contrada si possono sempre "presentare" le scusanti di rito; altrimenti c'è da giustificare "quel che resta" o "quel che arriva".

Sabato, quando suonano le ventiquattro e qualcosa in più, sapremo se sia giusto continuare ad applicare la mentalità che da innumerevoli periodi di generazioni attaglia il Palio. Come fare se non porsi davanti ad un tavolo e sviscerare ciò che, all'esterno delle mura, nulla sanno.

28 giugno 2022