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Mai un Palio con dieci debuttanti

Nemmeno quando, dopo cinque anni di interruzione, si tornò a stendere il tufo c'erano al canape dieci cavalli al loro debutto. La presenza di un vecchietto dal nome altisonante, Folco, fece toccare ai debuttanti il "primato" in cifre: nove.

Oggi, dopo il quadro che è stato delineato ieri, si può veramente rischiare di ritrovarsi con dieci cavalli debuttanti al canape di Provenzano, in considerazione di quel tipo di mentalità, consolidatasi con i no ad Urbino de Ozieri, dei Capitani che non vogliono "giocare" con i cavalli di "richiamo".

Inutile sottolineare la filosofia dei "no" ai cavalli all'interno di 17 organismi, suddivisi, a loro volta, in 34 mini-organismi; per cui la soluzione di "perdere il Palio" con un cavallo sconosciuto appare la più conveniente da decenni e decenni quando non si ha più il coraggio di affrontare a viso aperto la sorte.

Ridurre i confini dell'agire della fortuna, anche in questa occasione, è una grossa sfida che non sappiamo a quali risvolti possa arrivare. Di certo la sera del 2 luglio il Palio sarà sempre lo stesso e solo allo scoppio del mortaretto tornerà quel motto caro a tutti noi "io te l'avevo detto".

Ma dieci, o quasi dieci, debuttanti costituiscono sulla carta un rischio che la Festa, oggi, non può certo pensare di risolvere con naturalezza. Attendiamo le notizie che arriveranno dal Ceppo per come, da domani, affrontare la problematica degli assenti e le bocciature a priori dei Capitani.

23 giugno 2022