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Pallino nelle mani del sor Demossi

Tutto, sul campo delle strategie equine, dipende dall'impegno del sor Demossi nella realizzazione di un quadro non invasivo ma, allo stesso tempo, invasivo dell'autonomia riconosciuta dal Regolamento ai Capitani sulle scelte dei dieci al canape.

La questione non riguarda la salvaguardia del cavallo, ma quella della Festa che, allo stesso pari, è salvaguardia del cavallo. Nessuno può prevedere cosa accadrà tra i canapi, pur avendo spalle coperte dai provvedimenti disciplinari di Tirelli, e la conseguente transumanza verso Fazzi; ma è, come sempre, certo che il tempo del via deciderà i 13 secondi di tempo da impiegare per arrivare a S. Martino.

Un fatto è arrivarci snocciolati, magari con i quattro cavalli ai vertici; un altro è assistere al "via" con sei debuttanti e con quattro Contrade da Supermercato rifornito.

Se a tutto ciò aggiungiamo i due anni di assenza paliesca e un 2019 senza le vittorie di Chiocciola e Bruco, ci si può rendere perfettamente conto di quanto significhi quel tragitto da compiere in 13 secondi.

Altro handicap è costituito dall'assenza di Capitanbruschelli, sulla cui bravura nel leggere il tempo del via basterebbe ricordare l'agosto 2019, quando l'Aquila partì in testa e l'Atzeni restò "smarrito".

Il pallino del gioco è nelle mani del sor Demossi e spetta a lui piazzarlo sul tavolo. La speranza è che riesca a comprendere, con adeguata intelligenza, che questi sono giorni in cui è necessario concentrarsi sugli argomenti da sviluppare; che perdere tempo, nelle occasioni dove ripete con cadenza le lagnanze sulla "cultura e tradizione", non porta ad alcuna soluzione concreta se poi a S. Martino quei sei cavalli debuttanti, e mai decisamente provati nelle prove, dovessero costituire ...

20 giugno 2022