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Perché continuare con i paracolpi?

Ci sono due specifici articoli nel Regolamento che obbligano i cavalli ad essere presentati sul tufo come la natura comanda, cioè completamente nudi. Si tratta dell'articolo 42 e del 57.

Il sor Demossi si è adeguato a seguire i suoi predecessori, ma anche appiattito al volere dei fantini che sono penetrati nell'ufficietto.

Sta di fatto che anche l'ordinanza scimmiottata che porta il n. 43, relativa a tutte le disposizioni dalla pre-iscrizioni alla presentazione dei cavalli alla tratta, trasgredisce in pieno le norme del Regolamento.

Infatti, nella "due giorni" la soubrette ha continuato nel permettere l'uso dei paracolpi e di conseguenza, non conoscendo il Regolamento, lo ha violentato come spesso avviene. Per continuare tale disposizione la soubrette è stata convinta con astuzia da fantini e prepatori.

Il sor Demossi non saprebbe spiegare, se ci fosse mai qualcosuno che gli ponesse la domanda, che differenza esiste tra il consentire un permesso e un divieto assoluto che si concretizza dopo uno o due giorni.

Insomma se, per volere della soubrette, il 27 e 28 giugno i cavalli possono presentarsi con i paracolpi, perché il 29 giugno è assolutamente vietato questo tipo di protezione? Ecco il sor Demossi saprebbe rispondere?

Insomma, perché un divieto viene consentito alcuni giorni prima e senza che esista una motivazione logica?

Se i paracolpi servono per proteggere il cavallo da eventuali auto-movimenti, potrebbe toccarsi un arto con l'altro giungendo anche a strapparsi i ferri anteriori calpestandoli con i posterioiri.

Allora, sor Demossi, non sarebbe opportuno che simili "inconvenienti" avvenissero in occasione delle provine regolamentari e non per le prove?

E poi, se le provine sono in funzione del Palio che senso ha violentare norme precise ed inconfutabili che esistono da quando esiste il Palio?

A detta della soubrette i paracolpi per le provine costituiscono un elemento inconfondibile della natura ... alla senese.

8 giugno 2022