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A gamba tesa anche la zietta di Erbaggi

E’ senza ombra di dubbio una famiglia piena, quella di Erbaggi. Dopo la sorella e lo zio, ecco arrivare la zietta che, per non restare indietro al nipote, si è prestata a farsi intervistare.

Buonasera zietta di Erbaggi

A lei buona sera.

Lei è zietta paterna, o materna?

Entrambi, troppo complesso per lei fornire spiegazioni sul punto.

Un bravo ragazzo suo nipote Erbaggi; ma lei pensa di essere alla sua altezza?

Bravo Giovine, un po' impulsivo, troppo assertivo, poco attento, facile da condizionare, insomma, deve crescere.

Ci perdoni, ma anche lei è di Siena e anche a lei piace intrufolarsi fra cavalli e fantini?

Una gentil donna, siccome io sono, non si intrufola, osserva dall’alto, guarda non vede.

Ci spieghi il rapporto tra Lupa e Pusceddu

Semplice: per la vita, finché accidente non ci separi, l’accidente, nel caso, è ben lungi da venire.

Ritiene che Pusceddu possa alterare gli equilibri dell’Atzeni e del Sanna?

Io non ritengo, piuttosto penso perché osservo. Vede buon uomo, il tenore della sua domanda la rende del tutto simile al bravone. Le spiego: giunto il cavallo, tra gli astanti, per di più perdi tempo, si staglia con nettezza un bipede che, postosi sui talloni, con il grave rischio di rimanere in simli posa per sempre, scruta con apparente attenzione l’incedere del quadrupede. Rialzatosi con non poca fatica, rassicura i vicini con una frase emblematica: tutto a posto appiombi perfetti. Il meschino, che mai ebbe a vedere prima un cavallo e che ignora il significato stesso della parola appiombi, le somiglia nella misura in cui anche lei sembra ignorare che in ogni competizione ippica ciò che conta è il cavallo, il resto sono chiacchiere o, clamorose sciocchezze. Gli equilibri di cui lei parla troveranno logico compimento a secondo della qualità del barbero che la sorte riserverà alle due contrade rivali cui lei allude, altro da dire non v’è se non insensatezze, del tutto simili a quelle da lei scritte sul Palio di Legnano. Il cavallo montato da Pusceddu, se spinto, avrebbe doppiato i rivali, altro che manfrine e favori.

Suo nipote è dell’avviso che la strategia delle Contrade sia ridotta al minimo. Lei che ne pensa?

Mio nipote vede, non guarda, si tratta di  un triste e logoro refrain. Le contrade eccedono per numero di fantini ritenuti, spesso a torto, più affidabili, ciò determina, per una banale applicazione della legge della domanda e dell’offerta, che la “rara merce” abbia buon gioco; resterebbe un limite invalicabile il proprio buon nome, che nessuna penuria e nessuna tragedia dovrebbe far venir meno, anche a costo di operare scelte inconsuete. Sarà interessante osservare se l’ansia del presente prevarrà sui torti del passato, sì da far dimenticare anni di promesse non mantenute. In tal caso, per chi rinnegherà se stesso la sorte non sarà benigna.

Ritiene il Sindaco De Mossi all’altezza di gestire le scelte dei Capitani sui cavalli?

Perché dovrebbe? La norma glielo impedisce. Essere capaci di far fare non si misura nell’attualità, è frutto di un lungo viatico di cui non si scrutano gli albori.

Ha individuato qualche Contrada che si adeguerà a “quel che resta”?

L’intrinseca qualità dell’equide designa ciò, niente altro, ma, parlarne con lei è come ragionar del nulla. Ovvio, il rischio esiste per diverse consorelle, stiano attente a non pensare alla medesima ruota di scorta, scoprirebbero aprendo il portabagagli di non averla, e dovrebbero accontentarsi di un misero ruotino.

Onda, Tartruca e Nicchio stanno lavorando bene a suo giudizio?

Essendo impedito loro di partecipare, stante un quadro di monte, invero ristretto, al momento l’unico impegno serio sarebbe la recita del Santo Rosario serale. Dati cavalli, consentiranno a qualcuno di montare un Big a loro spese, credendo di aver risolto l’arcano, vedrà che alla fine qualcuno porterà a casa una colossale purga, anche perché, inevitabilmente, gli interessi dei quattro, lei dimentica l’Oca, divergono clamorosamente.

Come fanno a togliere il Bartoletti dalle loro rivali e con un’operazione che le collega tutte?

Vede che se sta attento migliora! E’ quel che le ho appena detto, e non si fermi a quella che lei ritiene la prima scelta, guardi oltre, non è ancora il tempo dei ribaltoni, ma, se saprà osservare quanto verrà ad accadere il 2 luglio ne troverà l’inizio. Infine, se così fosse, si trarrebbe di un automatismo determinato dalla qualità del cavallo e non dalle pseudo strategie degli assenti.

Se l’Atzeni finisce nell’Istrice, Sanna e Pusceddu dove guardano il Palio?

Non è cosa di cui io mi debba occupare! Piuttosto lei è convinto della premessa alla sua domanda? Si fermi a riflettere, e scoprirà che forse il tema è più complesso!

Lo Zeddino può scompaginare il quadro come fece quando andò nell’Oca ad ottobre 2018?

Certo! E se vi fosse il tempo e il giusto coraggio, merce tanto preziosa quanto rara, potrebbe viaggiare in senso inverso!

Ma ci crede veramente in quello che afferma?

Io non affermo, constato, guardo e non vedo.

Per concludere, ma di questa famiglia Erbaggi fa parte qualcun altro?

Progenie e discendenza non mancano, ma per quel che più conta, lei ha avuto modo di interloquire con chi doveva e poteva farlo. Gli altri vivono assai riparati e ritirati, anche se avrebbero molto da spiegarle, ma non amano perdere il loro tempo.

3 giugno 2022