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Cavalli: la scelta la fanno i fantini come sempre

La fase organizzativa del Palio, attraverso il Fallimentone, sta vivendo una delle abituali pagine dove la retorica, con risvolti patetici, domina la scena.

A dare il via a questa pateticità è stato il sor Demossi con l'idea dello zoccolo duro, costituito dai cavalli cosiddetti esperti con una, due o tre presenze in Piazza; dietro di lui si sono fiondati gli organi di informazione e, naturalmente, gli annusatori che non sanno ancora di cosa si stia parlando.

Il sor Demossi non sa, per il semplice motivo che non sa, che il capitolo che riguarda la scelta dei dieci cavalli passa inevitabilmente dai veti e dalle promozioni messe in atto dai fantini.

Sono questi ultimi, dopo che Atzeni, Zeddino e Bartoletti si sono spartite le "Contrade di influenza", a decidere e stabilire chi dovrà essere prescelto e chi no.

Tutto questo in chiave eterna delle strategie paliesche che sono sempre esistite e sempre esisteranno. Poi, fino al 29 maggio, tutti d'accordo che la ripresa deve passare dallo zoccolo duro.

Dopo la data il resto sarà solo patetica retorica; il Palio ha ben altre dimensioni.

I proprietari inglesi, che si sono affacciati al mondo paliesco, posseggono una cultura equina unica e diametralmente opposta a quella paliesca. Per gli inglesi è inconcepibile l'esclusione dei cavalli più forti, come è inconcepibile pensare e ritenere che il Palio esiste perché esistono i meccanismi di corruzione lecita e senza la quale non ci sarebbe nulla.

Gli inglesi farebbero bene ad accettare, come è già successo per uno di loro, cosa sia il Palio in tutti i suoi innumerevoli risvolti, corruzione lecita compresa.

Per attuare lo zoccolo duro il sor Demossi ha tra le mani un'occasione unica: emulare il Sindaco Piccini come avvenne nel luglio 1991. Vuole che glielo spieghiamo?

21 marzo 2022