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I fantini al canape: Stefano Piras

Un solo Palio disputato, ma ha creato attorno a sé un'attenzione che neppure Cianchino nel debutto 1978 era riuscito a suscitare.

Stefano Piras è tra i fantini, senza dubbio, quello più "colpito" dalla mancanza biennale del tufo ed è atteso, sia nelle corse in Provincia che in Piazza, a confermare le sue qualità di vero "uomo di cavalli" e adatto a correre sull'anello di tufo.

Al di là delle indubbie qualità che ha saputo dimostrare, Piras appartiene ad una scuderia dalla quale ha saputo attingere e verso la quale ha anche saputo corrispondere. Il 2022 lo attende alla prova concreta, pur con una sola presenza in Piazza.

La Provincia sarà determinante per imporsi come uno dei punti di riferimento finale; Provenzano risulta essere già un Palio abbastanza movimentato e, per questo, adatto a farlo "crescere" sia tra i canapi che con i rapporti interpersonali che portano proprio tra i canapi.

Da lui, insomma, ci si attende non tanto una conferma, quanto quel passo in più  che lo porterebbe ad ingranare con maggiore sicurezza nella complessità dei giochi palieschi, forse ancora un po' distanti da questo "uomo di cavalli".

Magari approfondendo, in questi due anni senza tufo, l'analisi di quelle poche decine di metri che separano i canapi dalla Fonte. E' vero infatti che, grazie a Capitanbruschelli nell'aprirgli i canapi, Piras, con una maggiore attenzione nell'impostare a tavolino la corsa, avrebbe consentito un aggiornamento alle statistiche paliesche: dopo luglio 1982 ci sarebbero stati un altro cavallo e un altro fantino esordienti e vincenti.

3 marzo 2022