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Inutile nascondersi dietro il dito: tutte le decisioni solo al 31 marzo C'è solo una data da focalizzare con attenzione, quella del 31 marzo, per sapere e conoscere se il 2 luglio potremo o meno vedere dieci cavalli al canape. Il resto, al momento, è solo tempo che non va senz'altro sprecato per prepararsi a controbilanciare eventuali restrizioni. Il 31 marzo difficilmente si assisterà al via tutto a tutti, e, se anche dovesse esistere una la graduale abolizione delle limitazioni, il "pacchetto Palio" sarebbe al sicuro ad iniziare dall'estrazione del 29 maggio con 20 persone nella conchiglia. I gridolini di gioia paesana, che sono apparsi in chiara chiave politico-partitica, non hanno quindi motivo di esistere in quanto se non si comprende cosa vorrà fare il Governo dopo il 31 marzo siamo punto e daccapo. Al punto in cui siamo giunti, e dopo le ultime dichiarazioni di Draghi di venerdì, è praticamente impossibile che lo stato di emergenza, in quanto tale, venga ancora prorogato e, di conseguenza, siamo pronti a tornare a vivere il Palio senza alcuna limitazione, di alcun tipo. E' semplice evidenziare come Prefetto e Questore siano strettamente vincolati alle disposizioni governative, e se queste disposizioni, o limitazioni, non esistono e non hanno motivo di esistere, sia Prefetto che Questore non possono certo inventarsele di sana pianta. Solo il 31 marzo, il resto è un rincorrersi di inutili chiacchiere. Così, semplicemente. 20 febbraio 2022 |
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