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I fantini al canape: Giuseppe Zedde

Il 29 giugno, in occasione della prima prova, lo Zeddino indosserà nuovamente un giubbetto dopo ben tre anni di distanza. L'attesa per la sua prestazione è considerevolmente "alta" poiché da lui ci si aspetta quel volo definitivo per uno stabile ingresso nell'olimpo paliesco e per "concorrere" con l'Atzeni sul podio più alto.

Lo Zeddino, al pari dell'Atzeni, ha il suo harem di Contrade e può riuscire a formulare anche pressioni per "destabilizzare" il quadro strategico di qualche dirigenza.

A differenza dell'Atzeni, però, lo Zeddino si trova praticamente "solo" (e non è il ... solo) tra i canapi ed occorrerà che, in quelle decine di minuti interminabili, sappia leggere e comprendere alla perfezione il comportamento da tenere.

Lo Zeddino è atteso ad una prova maiuscola ed altrettanto significativa. Ne ha bisogno il Palio per riequilibrare un "disavanzo" strategico dove il punto di riferimento massimo, ma non unico, è senza dubbi l'Atzeni.

Anche lo Zeddino, come appunto l'Atzeni, presenta una lavagna nel cui retro sono evidenziate in minuscolo quelle dove non è possibile approdare; ma ce ne sono ben altre, e non sono poche, dove poter essere in grado di gestire i suoi tempi giusti e senza "adeguarsi" a quelli della dirigenza con cui si schiererà tra i canapi.

L'esperienza del luglio 2018 dovrebbe averlo maturato a tal punto che, grazie a quei tagli cronometrici dei colonnini dell'agosto, si sia reso conto di essere prontissimo ad alzare nuovamente il nerbo in alto.

Lo esige il Palio che non può passare da un "dittatore" (Capitanbruschelli) ad un altro (il pescecane sardo). Al Palio lo Zeddino deve dimostrare già da Provenzano di sapervi appartenere.

7 febbraio 2022