SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

27 GENNAIO 2022: RIFLESSIONI MINIME A MARGINE DEL ‘GIORNO DELLA MEMORIA’

 Iniziativa della Contrada del Leocorno

Ai sensi dell’art. 1 della legge 20 luglio 2000 n. 211 “la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ‘Giorno della Memoria’ al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e ordinamenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

Il 27 gennaio u.s. la Contrada del Leocorno, con una bella iniziativa, ha apposto nel Vicolo degli Orefici, dove nacque il suo contradaiolo Vasco Borgogni, una targa che porta la seguente iscrizione: “Qui nacque nel 1906 Vasco Borgogni contradaiolo del Leocorno proclamato, insieme alla moglie Ada Rosi, Giusto tra le Nazioni per aver contribuito alla salvezza dell’amico Mario Cabibbe e della sua famiglia durante le persecuzioni nazi-fasciste degli anni 1939-1945. Il popolo del Leocorno pone questa targa in memoria”. A seguire la data del 27 gennaio 2022.

Mario Cabibbe era un dipendente del Monte dei Paschi di Siena che perse il proprio posto di lavoro a causa delle leggi razziali del 1938. Come successe ad altri suoi colleghi, nella stessa occasione e per gli stessi motivi.

Il Monte dei Paschi di Siena e le leggi razziali

 Le leggi razziali italiane furono varate il 14 luglio 1938 con il “manifesto degli scienziati” che stabiliva l’estraneità razziale degli ebrei alla comunità nazionale.

 Con Regio Decreto Legge del 17 novembre 1938, recante provvedimenti per la difesa della razza, veniva tra l’altro disposto che gli Istituti di Diritto Pubblico non potevano avere come loro dipendenti persone appartenenti alla razza ebraica, che dovevano dunque essere “dispensati” dal servizio.

Il decreto si applicava anche al Monte dei Paschi di Siena all’epoca Istituto di Credito di Diritto Pubblico. In conseguenza, nello stesso mese di novembre, la Direzione “allontanava dal servizio”, considerandoli “in congedo straordinario”, i seguenti dipendenti:

 Angelo Pontecorboli, succursale di Grosseto

Arturo Sonnino, succursale di Napoli

Gino Lattes, succursale di Livorno

Elia Servi, succursale di Firenze

Mario Cabibbe, Direzione Generale

Ugo Sorani, succursale di Firenze

Aldo Lattes, succursale di Firenze

Giuseppina Guetta, succursale di Livorno.

 Già avevano lasciato il servizio a causa delle leggi razziali:

Angelo Servi, titolare dell’Agenzia di Pitigliano

Giorgio Sadun, titolare dell’Agenzia di Grotte di Castro.

 Successivamente, nella riunione del 22 febbraio 1939, il Comitato Esecutivo della Banca “dispensava dal servizio” (in termini meno burocratici: licenziava in tronco) i nominativi suddetti con decorrenza 1° marzo 1939.

 Giusti tra le Nazioni

Come si legge nella targa apposta dalla Contrada del Leocorno Vasco Borgogni e la moglie Ada Rosi erano stati proclamati “Giusti tra le Nazioni”. Al riguardo riporto la sintesi definitoria che si legge nel libro di Alfredo De Girolamo “Giorgio Nissim. Una vita al servizio del bene” (*):

“I non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista sono detti Giusti tra le Nazioni. E’ una onorificenza conferita dall’Ente Nazionale per la memoria della Shoah, Yad Vashem, istituito nel 1953 con una legge della Knesset, il parlamento israeliano. Un iter lungo e difficile, molto selettivo, porta al conferimento del titolo di Giusto. Il titolo può essere assegnato anche se il Giusto non è più in vita. Per ogni Giusto viene piantato un albero nel Viale dei Giusti ed il nome viene inciso sui muri che circondano i giardini del memoriale alle pendici del Monte Hertz. Molti ebrei, singoli e famiglie intere in cerca di rifugio, furono salvati dalla morte solo grazie al coraggio di questi uomini e donne”.

 Un fatto che forse non tutti conoscono. Anche Gino Bartali, il grande campione di ciclismo, è stato proclamato, nel 2013, Giusto tra le Nazioni. Tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944 si adopererò nella rete toscana di salvataggio degli ebrei nascondendo documenti nel telaio della sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città della Toscana, e fino in Liguria e in Umbria. Con la scusa che si stava allenando riusciva ad oltrepassare i posti di blocco nazisti e della polizia fascista senza essere perquisito. Un campione in bicicletta, ma anche in coraggio e solidarietà.

Una bella storia

 Ovviamente innumerevoli comportamenti coraggiosi, tesi a salvare le persone dalla furia nazista, sono stati tenuti da uomini donne che non hanno avuto alcun riconoscimento ufficiale, anzi spesso neppure ricordati.

 Mi piace pertanto qui richiamare, segnalatami da un amico, la bella storia raccontata il Giorno della Memoria, su Facebook, da Giovanni Mazzini. Riguarda il dr. Mario Valensin, appartenente ad una nota famiglia ebrea di Siena, che dopo l’8 settembre 1943 fu costretto a fuggire nascondendosi in posti diversi: la moglie e i figli vissero per alcuni mesi in una cella del Convento di Monastero ”dove le monache si distinsero per genuina carità cristiana”. Mazzini indica anche altre persone che, disinteressatamente, aiutarono i Valensin a scampare alla deportazione: stallieri, contadini, operai, boscaioli, medici, colleghi della Sclavo dove Mario Valensin continuava a lavorare di nascosto. Valensin, ricorda ancora Mazzini, è l’autore della musica dell’inno dell’Associazione Calcio Siena – Robur.

Vale leggere per intero questa che Mazzini definisce “una piccola grande storia”.

 Roberto Martinelli

 (+) Giorgio Nissim (Pisa 1908-1976) è stato un dirigente della DELASEM (acronimo di Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei): organizzazione nata nel 1939 e sciolta nel 1947, i cui compiti erano quelli di racimolare cibo, vestiti e medicine per gli sfollati e le persone in clandestinità. Oltre alla produzione di documenti falsi per consentire l’espatrio dei perseguitati.