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Possibile che gli onorandini pensino solo alle interviste?

Si continua a leggere interviste degli onorandini che non si rendono conto della situazione. Si continua, infatti, a raccogliere frasi fatte e senza alcun futuro sulla situazione che riguarda l'annata paliesca di quest'anno.

Sentire gli onorandini che, a vicenda, si auto-esaltano con il ritornello delle "limitazioni confacenti alla tradizione" assume ormai i contorni del ridicolo garantito.

Forse gli onorandini farebbero meglio a mettersi attorno alla loro tavolata per riuscire, una volta per tutte, quali siano queste "limitazioni tollerabili", anticipando un po' i tempi del dialogo anche con Palazzo.

Al momento non c'è alcun tipo di bozza su cui poter piantare la bandierina dell'"avevo detto prima io", per cui è ragionevole pensare che i 17 onorandini non abbiano la minima idea di come si possa affrontare la "limitazione".

E' giusto attendere la fine dello stato di emergenza, ma sarebbe opportuno iniziare ad abbandonare le interviste e focalizzare l'attenzione su quale strada risulti fattibile. L'attesa, per le disposizioni normative che al momento scadono il 31 marzo, può servire fra tutti per avere idee chiare.

Ritenere che il 1 aprile possa esistere il libera tutto a tutti è, al momento, solo utopia; anche perché la preoccupazione più concreta riguarda non tanto la proroga al 30 giugno, quanto la "possibilità" di assistere alle manifestazioni all'aperto stando seduti nei posti pre-assegnati.

Forse, è proprio su questo che i 17 onorandini dovrebbe porre attenzione.

5 gennaio 2022