SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

Stato di emergenza siamo vicini al caos normativo

Prima si legge una notizia fondata dalle solite voci vicine all'ambiente di Palazzo Chigi; il giorno dopo l'esatto contrario per cui si capisce tutto ciò che non si comprende.

Lo stato di emergenza dovrebbe passare da un decreto, per essere poi convertito in legge, e attraverso il quale Draghi dovrebbe evitare formalmente tutte le condizioni di "emergenza" che finora hanno dettato il quotidiano dell'intero Paese.

Fino a sabato la voce dei quotidiani era pressoché unanime con lo stato di emergenza prolungato fino al 30 giugno 2022 e con un conferimento ad hoc per il generale con la penna bianca.

Insomma, almeno fino a sabato, il quadro normativo appariva abbastanza delineato con gli uffici di Draghi impegnati a scrivere un super decreto dove convogliare tutte le restrizioni finora appartenute allo stato di emergenza che non può superare per legge il 31 gennaio 2022.

I tempi di emanazione? Sicuramente a ridosso della scadenza del 31 dicembre, cioè dopo le festività natalizie con notevole intensificazione del lavoro burocratico degli uffici.

All'improvviso è arrivata la notizia della cancellazione dello stato di emergenza, che veniva superato con provvedimenti mirati ma svincolati proprio da questa situazione emergenziale, per proiettare tutta la normativa nelle mani del Cts.

In breve, Draghi ancora non sa come muoversi e tutto torna al punto di partenza, pur con alcune certezze.

Lo stato di emergenza scade il 31 dicembre e potrebbe essere prorogato per un mese, fino al 31 gennaio 2021. Draghi non può emanare alcun atto che faccia preciso riferimento ai precedenti atti che richiamavano lo stato di emergenza. Draghi dovrà studiare la formula normativa adatta a non cancellare né il Cts né il generale con le penne bianche, a causa dello stato epidemiologico che stiamo di giorno in giorno vivendo. Draghi non può pensare che il 1 gennaio 2022 esista il "via libero" a tutto e a tutti; del resto il passaporto verde, ed il suo fratellino super, è strettamente vincolato dalle disposizioni contenute nei decreti e nelle legge che si riallacciano allo stato di emergenza.

Ciò che Draghi fa uscire dalle sue stanze o viene interpretato a casaccio dalle fonti giornalistiche, oppure si tratta dei soliti abbocchi per vedere e registrare le reazioni.

Conclusioni non esistono; esiste solo la cadenza dei giorni che, piano piano, si avvicinano al 31 dicembre.

Dalle imminenti decisioni si conoscerà cosa ci attende per posare nuovamente il tufo sopra le lastre di Piazza. Basterà attendere; ma per quanto tempo ancora?

13 dicembre 2021