SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

Per non snaturare il Palio è d'obbligo il rispetto del suo Regolamento

Il Palio di Siena, nonostante la presenza dei suoi fantini e di De Mossi, non è paragonabile, né può esserlo, a quella marea di scimmiottamenti che, come ha felicemente scritto recentemente Gasparri, sono emersi nel panorama italico sotto forma di reinvenzione moderna. Il Palio dice Gasparri «non è la reinvenzione moderna di una tradizione, ma l'espressione di una perfetta continuità con un passato che pre-esiste di secoli rispetto alla modernità stessa».

Gasparri non conosce, però, che il Palio pre-esiste da secoli poiché possiede regole certe e definite dal 1659 e che hanno progressivamente formato l'attuale Regolamento.

Dall'opportuno odg presentato da Sani e Cenni, con preciso riferimento al Governo di "guardare" Siena, si riesce a mescolare i concetti di Gasparri e dei due onorevoli con il Regolamento che esige l'assoluto rispetto delle sue norme.

Ed è qui che De Mossi non può pensare di oltrepassare a suo piacimento il segno netta della linea di demarcazione. Non esistono motivi, né opportunità al fine di violentare norme che stabiliscono che Siena non possiede una reinvenzione ma una precisa Festa con precise regole con indissolubili forme di ancoraggio con un passato secolare.

Forse De Mossi dovrebbe farsene una ragione.

13 settembre 2021