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La matematica di del collo

In Palazzo, per la fortuna della città di Siena, ci sono due dipendenti super-fenomeni. Uno, che è Poc, è stato valorizzato da izyno, che gli ha affidato una parte dell'ufficietto Palio, per poi essere elevato a rango di dirigente permanente da De Mossi. L'altro fenomeno è, ovviamente, del collo.

Dobbiamo ammettere che, per seguire le azioni ed i ragionamenti scritti di quest'ultimo, ci vuole in super lavoro, poiché molti passaggi restano avvolti da misteriose frasi al punto che, occorre ammetterlo, non riusciamo proprio a comprendere.

Le responsabilità sono ovviamente nostre, ci mancherebbe, proprio perché del collo usa un concetto di matematica dove i numeri e le cifre costituiscono degli optional; sempre per le nostre letture, ci mancherebbe.

L'ultima di del collo è scandita dalle frasi della sua determina 3271, relativa ad una marginale correzione riguardante i contributi del Fallimentone 2021. del collo, in ritardo, si è accorto che i proprietari con partita iva sono otto, anziché i sette precedentemente comunicati. Erroruccio su cui si può passare sopra.

Quello che, al contrario, non torna proprio è il ragionamento effettuato da del collo e tutti i conteggi relativi. Dunque del collo si è accorto che i possessori di partita iva sono 8 e non 7 e testualmente scrive: «per mero errore materiale nella determinazione dirigenziale n. 2643/2021 si definiva il contributo considerando che n. 7 proprietari erano in possesso di partita iva;  da un successivo controllo i proprietari con partita iva sono risultati n. 8 per un importo di € 2.380,00 anziché di € 1.540,00». Fin qui niente da rilevare.

Il problema contabile, e che porta del collo a considerare la matematica un semplice optional, arriva leggendo questa successiva frase: «occorre pertanto impegnare la somma complessiva di € 2.380,00 sul capitolo 7011043 dell'esercizio 2021». E qui proprio non ci siamo.

Abbiamo visto che 1.540 eurini erano già comprensivi del contributo complessivo di 26.320 eurini, poiché del collo, nella sua determina n. 2643, scriveva testualmente: «Precisato che n. 97 proprietari di cavalli non sono in possesso di partita iva e pertanto agli stessi spetta un contributo complessivo pari ad € 24.780,00; mentre n. 7 proprietari sono in possesso di partita iva e pertanto agli stessi spetta un contributo complessivo pari ad € 1.540,00».

Nella lingua italiana, pardon in quella matematica 24.780 eurini sommati a 1.540 producono un conto finale di 26.320 che, guarda il caso, corrispondono al contributo finale del Fallimentone 2021: 26.320.

Di conseguenza del collo, sulla matematica, si è imbrodolato perché invece di «impegnare la somma complessiva di € 2.380,00 sul capitolo 7011043 dell'esercizio 2021» la cifra sarebbe dovuta essere la differenza tra 2.380 eurini e 1.540, vale a dire 840.

Non si riesce a comprendere il motivo per cui l'Ufficio contabile non effettui precise revisioni sul contenuto di un atto ufficiale. Tanto più che le indicazioni di del collo non risultano, per il pianeta della matematica, formalmente corrette anche se l'impegno economico finale non comporta variazioni nelle cifre.

L'argomento non finisce qui. Gli 840 eurini di differenza sono quelli, secondo i conteggi del nostro archivio, quelli che spettano a Massimo Milani con la sua Azienda Agricola Le Casacce per le presenze ai trotterellini di Mociano da parte di Una per tutti e Viemmidietro (6 gettoni di presenza complessivi per 140 eurini fanno 840 eurini, e non per combinazione).

Possibile che la soubrette non si sia accorta che proprio l'azienda di Milani possiede una partita iva?

E torniamo al discorso dell'iva, o delle ritenute d'acconto, sui contributi elargiti da Palazzo, su cui avevamo ultimamente accennato.

Lasciamo da parte se sia legittimo da una prospettiva fiscale che Palazzo applichi il 4% al Fallimentone come viene praticato per le gare ufficiali organizzate dal Mipaaf, ciò che, per il pianeta matematico, non torna è il risultato finale dei proprietari delle partite iva che risultano "danneggiati".

Dunque, se Palazzo elargisce 140 eurini a presenza, ci accorgiamo che i cavallai senza partita iva percepiscono al netto questa cifra, mentre i possessori di iva li ottengono lordi perché si vedono togliere il 4% di iva che Palazzo versa, per legge, direttamente all'Agenzia delle Entrate.

Si tratta di cifre leggere, ma è il concetto di applicazione che proprio non torna. Palazzo, infatti, dovrebbe, per liquidare i possessori di partita iva, applicare il corrispettivo di 140 eurini aumentato del 4% e non, come sta facendo da sempre (cioè dai tempi della medaglia d'oro di Suor Palio), togliere.

Sicuramente ha ragione il nuovo arrivato da Portoferraio, ma anche con il suo predecessore la situazione era identica. Tanto quelli dell'Agenzia delle Entrate non conoscono Sunto ...

Questo pianeta contabile è in perfetta armonia con il detto A Siena si fa come ci pare; l'ultimo pianeta.

9 dicembre 2021