SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

Entro il 20 dicembre

Come era prevedibile le testate nazionali si sono scatenate nei commenti, e previsioni, sullo stato di emergenza che, tra l'aktro, interessa molto molto l'attività paliesca per le conseguenze legate alle restrizioni in occasione delle manifestazioni all'aria aperta aperte al pubblico.

Un interessante articolo di Dania Alfieri su Il Giornale interseca perfettamente la situazione pandemica con la nomina di Draghi al Quirinale, in considerazione del fatto che lo stesso Draghi avrebbe intenzione di mettere definitivamente nel cassetto lo stato di emergenza evitando qualsiasi proroga, nemmeno quella "legittima" di fine gennaio 2022.

Il problema di creare una struttura ad hoc per la gestione epidemiologica non appare, a nostro parere, una soluzione ideale per il Palio, tant'è che la situazione è ancora in ebollizione.

Ci sono Speranza, da un lato e Toti dall'altro che delineando un quadro quanto meno confusionario. Speranza continua a lanciare messaggi quasi incomprensibili, mentre Toti, di fronte al Consiglio della Regione Liguria, ha parlato senza peli sulla lingua: stato di emergenza fino al 30 giugno.

Sicuramente qualsiasi lettura della situazione apre le strade a qualsiasi decisione: proroga, struttura ad hoc, oppure decreto legge che faccia propri tutte le restrizioni contenute in ciascun dpcm.

Le lancette della decisione finale sono state anticipate, a quanto si legge dalla stampa nazionale, al 20 dicembre, giorni in cui Draghi dovrà uscire allo scoperto.

Se lo stato di emergenza non verrà nuovamente normato, il via libera a tutto e a tutti significherà che non esisterà più il distanziamento sociale, l'obbligo della mascherina e passaporto verde. Una pacchia per il Palio.

Gli uffici di Draghi sono impegnati a coordinare i meccanismi normativi che permettono di considerare il Paese sempre in emergenza sanitaria ma, nella pratica, abolendola. Ecco perché è essenziale attendere le decisioni di Draghi per poter analizzare tutte le possibilità di stendere il tufo sulle lastre di Piazza, specialmente dopo l'interessante odg di Sani e Cenni che ha impegnato il Governo a fare attenzione alle limitazioni per Siena.

Qualsiasi forzatura dei tempi, dovuta agli occhiolini strizzati da De Mossi a fantini e quattrohiornisti, assume i contorni della presa in giro per l'intero mondo paliesco.

9 dicembre 2021