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Vanno seguite nel quotidiano le mosse di Draghi

Lo stato di emergenza rappresenta una precisa disposizione dell'OSM e, di conseguenza, lo Stato italiano non può muoversi come vorrebbe, poiché è strettamente legato alle disposizioni dell'OSM, unico ente in grado di dichiarare terminata la pandemia.

Detto questo, vediamo come Draghi sta procedendo per la dichiarazione dello "stato di emergenza" alla luce della situazione che, di giorno in giorno, si va complicando anche in Italia, dove, solo grazie alle precise disposizioni, ci troviamo in una posizione che ancora non è sconfinata nella drammaticità.

Di fronte al costante diffondersi dell'epidemia, Draghi, che ha nuovamente sputtanato Salvini (quello che bacia o baciava i crocifissi), ha deliziosamente dichiarato che dell'argomento ne parlerà solo all'ultimo momento in procinto della scadenza.

Tutto serve per comprendere come la normativa di Draghi prenderà luce. E' impossibile, come già accennato, che Draghi possa emettere un decreto che faccia esplicito riferimento al precedenti dcpm, con tutte le disposizioni che vi sono contenute.

Questo perché lo stato di emergenza, per legge, può durare solo due anni e, di conseguenza, scadrà il 31 gennaio 2022. Da Pagella Politica l'argomento è stato approfonditamente studiato e le soluzioni prospettate portano a ritenere che Draghi debba riscrivere ex-novo l'intera normativa.

Potrebbe esserci una nuova legge, che converta un decreto legge, che, allacciandosi a quella che ha convertito il dl 105 (ignorato da De Mossi nella sua corrispondenza con Molteni), fissi un nuovo termine affinché restino in vigore le disposizioni già impartite nel recente passato, come, ad esempio, quello di poter assistere agli spettacoli all'aperto stando seduti.

Modificare una legge esistente implica tempi normativi lunghi e la scadenza del 31 dicembre è dietro l'angolo. Per cui risulta concreto ritenere che Draghi promulghi un corposo decreto legge, riscrivendo punto su punto tutto ciò che è contenuto nei vari dcpm di Conte e dello stesso Draghi.

Il punto nevralgico per Siena riguarda ciò che viene stabilito riguardo gli spettacoli che si disputano in presenza di pubblico e all'aperto. Il suggerimento di De Mossi a Molteni, come si può tranquillamente intuire, è destinato al cestino.

29 novembre 2021

e implica tempi