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La vendita degli immobili di Palazzo e l'attuale situazione delle quattro Contrade interessate

Palazzo spera di ricavare ben 2 milioncini e mezzo di eurini per la vendita di 11 immobili e terreni. Solo una speranza.

Comunque, nell'elenco delle vendite ben 4 lotti, che abbiamo appositamente evidenziato qui, interessano le Contrade e precisamente: Aquila, Chiocciola, Leocorno e Torre. Ognuna presenta caratteristiche diverse ed anche complesse che vanno analizzate.

Partiamo da quella più "complicata", cioè la Torre. Palazzo ha messo in vendita alla "misera" vendita di 250 mila eurini dei locali di valenza commerciale variabile tra lo 0,0 e lo 0,00.

I locali servono alla Contrada per il proprio archivio, dove è visibile anche il plastico di Salicotto prima del risanamento e ceduto gratuitamente da Palazzo alla Contrada. Un altro locale serve all'economato; mentre dal terzo si "esce" all'aperto dopo la visita al Museo.

La Contrada possiede dal 1983 l'uso in affitto delle tre particelle che, assieme, portano alla sproporzionata cifra di 250 mila eurini per i 202 metri quadro. Palazzo ha sicuramente inserito questi suoi beni in vendita per spingere la Contrada all'acquisto finale.

La zona commercialmente, come già evidenziato, è inesistente per cui gli unici che possono effettuare l'acquisto sono i torraioli. Ora tutto dipenderà dalla Contrada che può tranquillamente spingersi ad assistere alla continua discesa, per legge, del valore degli immobili in considerazione del fatto che proprio nessuno può essere interessato a spendere 250 mila eurini per acquistare semplici magazzini, proprio in considerazione della zona anti-commerciale.

Nel frattempo ci chiediamo se ci sarà il rinnovo della locazione per complicare ulteriormente l'eventuale vendita verso terzi.

Evidenti forzature di Palazzo per le altre tre Contrade, per cui c'è da chiedersene il motivo. Vuole Palazzo "regalare" immobili e terreni alle Contrade, visto che tutte le aste andranno sicuramente deserte per questi lotti? E se così fosse (il regalo) Palazzo poteva trovare altre strade che non comportassero la messa in vendita all'asta?

L'Aquila nella concretezza è in una botte di ferro. Ha un contratto che scade nel 2041 ed il suo affitto è quantificato in 4.350 eurini che, però, vanno a scomputarsi fino al 2035 per saldare tutti i lavori che la Contrada ha effettuato nel foldo degli "Orti del Santa Maria".

Il prezzo all'asta del terreno è di poco inferiore ai 25 mila eurini e la Contrada per il suo ripristino ne ha spesi 116 mila. Gli accordi tra Palazzo ed Aquila sembrano concreti, ma allora perché mettere all'asta adesso il terreno?

Leocorno e Chiocciola sembrano sia stati presi in giro da Palazzo, ma è solo una nostra constatazione. Il Leocorno se vorrà la proprietà della Fonte di Follonica, resuscitata solo ed esclusivamente per le battaglie della Contrada dai lontani anni '70, dovrà corrispondere al Comune qualcosa come 130.700 eurini. Il contratto di locazione è scaduto lo scorso ottobre e, come si legge nell'atto per la vendita all'asta, è in corso di rinnovo. Domandina elementare per chi, come noi, non comprende le mosse di Palazzo: ma era necessario porre in vendita all'asta il terreno che potrebbe comportare non indifferenti problemi gestionali con la Contrada?

Sempre che tutto questo castello di vendite all'asta non costituisca un gustoso "regalo" alle Contrade interessate.

Infine la Chiocciola, che si vede mettere all'asta due immobili di 210 mq. per 160 mila eurini. Poi chi acquisterà il terreno ne dovrà spendere altri 100 mila per consolidare un muro a confine con il Collegio S. Marco, che Palazzo si era dimenticato di completare.

Attualmente i due fabbricati sono in locazione alla Contrada, fino al 2024, per una spesa annua di 7.500 eurini. Torniamo a chiederci: ma siamo proprio sicuri che Palazzo abbia, con la vendita all'asta, voluto tendere la mano alle quattro Contrade interessate?

29 novembre 2021