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Un documento anche dai 17 Popoli delle Contrade

Gli ex-barbareschi lo hanno costruito ed emesso e con risultati impensabili, visto che sono stati ricevuti addirittura da De Mossi; adesso, pur con notevole e considerevole ritardo spetta ai 17 onorandini, attraverso i rispettivi Popoli, far sentire la loro voce.

Si attendono 17 documenti, dopo l'emanazione dei contenuti della proroga sullo stato di emergenza, dai quali far emergere con estrema chiarezza cosa le Contrade vogliono per poter stendere il tufo sopra le lastre della Piazza.

 Dovranno essere le Contrade a stabilire i sì ed i no che andranno, contrariamente a quanto sostiene De Mossi, ad intaccare il futuro del Palio in Piazza, sempreché le imminenti disposizioni del Ministero della Salute non ne obblighino il trasferimento alle Fornaci.

Il Palio, contrariamente agli scimmiottamenti italici, possiede una struttura di "tappe" che lo caratterizzano da sempre e che non possono certo essere stravolte dalla voglia matta di quattrogiornisti e fantini con la complicità di De Mossi.

Le fasi dell'estrazione; quelle degli annusi; delle provine regolamentate; delle batterie della tratta; dell'assegnazione; del rientro in Contrada; dell'accompagnamento per sei volte del cavallo in Piazza e del conseguente ritorno in stalla; la preparazione della passeggiata delle patacche; la stessa passeggiata all'interno della Piazza; la disposizione in Piazza dei contradaioli in tutte queste fasi; per non parlare poi del giubilo e degli "avvicinamenti".

Ecco su cosa dovranno basarsi i 17 documenti: dire sì o no e in queli termini.

Gli ex-barbareschi  hanno sintetizzato tutto ciò che un semplice passaggio:

Riusciranno a farlo anche i 17 Popoli, coordinati dai 17 onorandini?

22 novembre 2021