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Sbagliati i riferimenti da parte di De Mossi

Come al solito Lauretta ha superato se stessa ieri nel confezionare un altro articolo di ottima informazione, con qualche però ...

L'articolo, riproposto anche in versione digitale, si riferisce al tentativo di De Mossi per penetrare all'interno del Governo al fine di ottenere una specie di "delega impossibile". L'articolo di Lauretta è pressoché completo e parte dalla cenciata subita, nel nome di De Mossi, dal Palio il 14 agosto, ma le informazioni raccolte in Palazzo, o direttamente da De Mossi, sono errate; anzi completamente errate.

Il primo errore di Lauretta, banale perché si tratta sicuramente di un tasto premuto male, riguarda il numero del decreto legge citato, quello del 22 aprile 2021. Ebbene si tratta del decreto n. 52 e non del n. 22.

L'errore più clamoroso, però, riguarda il richiamo all'art. 5 dello stesso decreto; a De Mossi sono sfuggite infatti sfuggite le notevoli modifiche apportate dalla conversione in legge e dalle successive modifiche di altri decreti.

Scrive Lauretta: «Il sindaco De Mossi ha chiesto infatti una modifica semplice e al contempo basilare al Governo, contenuta in quattro righe. Si domanda che venga modificato, come detto, l’articolo 5 del decreto legge relativo a spettacoli aperti al pubblico ed eventi sportivi. Le regole da seguire sono declinate in quattro commi ai quali Palazzo Pubblico vorrebbe che ne fosse aggiunto un quinto. Dove si dice che il Palio di Siena e le eventuali altre manifestazioni da individuare singolarmente in modo specifico possono derogare alle misure di cui all’articolo 1 con protocolli approvati dal Cts, previo nulla osta dell’Azienda sanitaria competente per territorio».

Tutto sbagliato, poiché non è possibile aggiungere un comma 5 all'articolo in questione. Perché?

Perché con tutte le modifiche apportate in questo periodo al decreto 52, e qui si possono notare le opportune variazioni e soppressioni di commi e articoli, l'art. 5 che sta tanto a cuore a De Mossi è composto di appena tre commi, è in vigore dal 9 ottobre ed è questo.

De Mossi dovrebbe fare molta attenzione nel formulare precise disposizioni da porre all'esame dei romani, proprio per evitare le solite figurette che danneggiano ulteriormente il nome della città.

Secondo Lauretta, il comma proposto da De Mossi vorrebbe derogare a quanto stabilisce il comma 1 dello stesso decreto 52, e non 22.

Ebbene si tratta di un riferimento che nulla avrebbe a che vedere con la stesura del tufo sulle lastre di Piazza, a meno che De Mossi non abbia fatto confusione con le sue precedenti ordinanze di spostamento dell'attività del Fallimentone 2021.

Allo stato attuale l'articolo 1, che prima era di 4 commi, si presenta con due soli e, di conseguenza, proprio non riusciamo a ... capire.

Forse, ma proprio forse, sarebbe opportuno che De Mossi allargasse il suo campo d'azione e cercasse, in attesa del 31 dicembre, un confronto diretto con Enrico Letta il quale, con il giubbetto di Palazzo, è l'unico in grado di correre il Palio nelle stanze romane.

Così, semplicemente.

12 novembre 2021