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I cavallai blaterano ma non agiscono per timore

Il presidentino dei cavallai, Andrea Calamassi, continua a lamentarsi e blaterare sulle regolette del Fallimentone, ben sapendo che se non andrà a coccolarsi, come suggerito, delcollo le interviste resteranno una ricchezza solo archivistica.

In verità dalle intervistem recentemente rilasciate da Calamassi alle due testate locali, non emergono significative indicazioni e correzioni; si è trattato, come con i capitanini, di focalizzare l'attenzione sulle piste e sull'incremento delle corse.

Eppure i cavallai, per farsi sentire in modo convinto da Palazzo, di occasioni ne avrebbero più che a sufficienza e la storia del Palio potrebbe anche aiutarli, visto che i loro predecessori dell'800 hanno ottenuto, con specifiche richieste-minacce, risultati che sono andati ad arricchire le pagine dell'immensa storia del Palio.

Nell'800 sicuramente i cavallai erano meno inclini ad aver paura del potere centrale e potevano avanzare le richieste in maniera più che decisa. Oggi, al contrario ogni proprietario ha sposato la filosofia dei capitanini («Io sono più furbo di te»), per cui gli interessi risultano coperti solo dalla paglia della propria stalla.

Cosa potrebbero fare nella pratica i cavallai per attirare l'attenzione di Palazzo? Semplice, alle prossime iscrizione dei cavalli al Fallimentone 2022 iscrivere solo i cavalli che coprono l'età dai 4 ai 6 anni. Poi vediamo come delcollo suggerirà a De Mossi la soluzione al problema.

Comunque, Palazzo può star tranquillo: i cavallai blaterano blaterano, ma poi si adeguano ad emulare il ritmo cadenzato delle pecore.

11 novembre 2021