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Ci sono ancora margini appena sufficienti per allontanare le Fornaci

L'azione governativa per spostare il Palio alle Fornaci è iniziata con la gestione di Brunetto nostro ed è proseguita, rafforzandosi, con De Mossi.

Gli altoparlanti del panico per una presunta sicurezza del pubblico; il numero progressivamente ridotto di accessi in Piazza, sempre per una presunta sicurezza del pubblico; i palchi in gestione dei 17 onorandini sbranati per creare ipotetiche e fantasiose vie di fuga per l'insicurezza del pubblico; la realizzazione di uscite di sicurezza all'interno della conchiglòia per creare false apparenze sulla sicurezza del pubblico; la massiccia e costosa presenza dei cosiddetti steward per dirigere il pubblico verso le uscite, con tanto di cartellonistica in mano.  Per non menzionare poi la costante "£attenzione" nell'erezione dei palchi.

Tutti meccanismi che, in silenzio, hanno comportato una massiccia presenza esterna su vicende di esclusiva competenza della città. Solo il Sindaco Piccini era riuscito ad anticipare le disposizioni di Prefetto e Questura e, per conferma, basterebbe ricordare ciò che avvenne nel 1993, di cui ovviamente nulla sa De Mossi.

I meccanismi sopra elencati portano a ritenere che tra poco, se non pochissimo, tempo si dovrà effettuare la transumanza paliesca verso le Fornaci; il luogo "naturale" che risponderebbe ad ogni direttiva e normativa ministeriale.

Eppure, seppur appena sufficienti, esisterebbero ancora margini per vanificare tutti questi pericolosi segnali di una Festa che sprofonda le radici del suo "essere" nei secoli. Occorrerebbe una consapevolezza radicata di appartenenza per scegliere la giusta strada, attraverso le forme giudiziarie necessarie, per rendere evanescente ogni tentativo, fin ora attuato purtroppo con successo, teso a spostare il Palio da Piazza alle Fornaci.

Ma se Palazzo, con De Mossi al comando, continua a blaterare le solite confusionarie frasi di retorica consumata non si va da nessuna parte; anzi si va proprio alle Fornaci.

11 novembre 2021