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E' giusto che la storia sprofondi così?

Il nome è quello che ha scritto, per oltre un ventennio, la storia del Palio e di tutto ciò che vi è circolato attorno: Luigi Bruschelli. Si tratta di uno di quei nomi che si presentano da soli, con un retroterra considerevole e di grande sostanza.

La storia del Palio è passata dai luoghi che ha frequentato e saputo influenzare, attraverso quelle dinamiche proprie del mondo paliesco. Bruschelli però ha avuto il merito di perfezionare con meccanismi propri di chi, cresciuto tra la pietra serena, ha sempre creduto ed agito per raggiungere l'olimpo.

Siena, al pari dell'antica Grecia, ha sempre cercato e creato i suoi miti con cui raffrontarsi nei secoli durante i tre giri di Piazza; Bruschelli appartiene di diritto a questo olimpo conquistato con le 13 vittorie e non solo con queste.

Nei confronti dei suoi idoli, Siena ha sempre agito con le armi dell'acclamazione perpetua, per poi svegliarsi all'improvviso con i meccanismi della denigrazione e del disprezzo. E' un atteggiamento classico della "sensibilità" senese trasportata nel mondo del Palio.

Eppure, Bruschelli non merita l'"altalena paliesca", per anni ai vertici dei vertici e poi, alle prime angolazioni negative, giù da qualsiasi piedistallo come gli idoli greci.

Decisamente, il ricordo nel Palio di Bruschelli non merita certo questo sfratto dal Monte Olimpo, là dove dimorano i dei della Grecia; ma spetta solo a lui riconquistare il ruolo che merita nella storia.

Nessuno potrà cancellare il numero delle vittorie; nessuno potrà dimenticarsi che i viottoli che portano (ancora) a Vagliano hanno delineato i contorni della storia come le statue mitologiche dei greci; ma da questi ricordi "dorati" a sprofondare nei baratri e nelle crepe degli stessi viottoli il passo sembra ormai imminente.

Il libro che Annarita sta perfezionando e che ormai è nella sala d'attesa della stampa può "nuocere" all'accesso perpetuo di Bruschelli nell'olimpo. Abbiamo tra le mani i racconti di tanti episodi, suffragati da documentazione coeva e reale, che ci chiediamo se Bruschelli stesso possa meritare un'altra ondata di "sensibilità" senese.

Ci sono, ad esempio, episodi tra la vittoria numero x e quella numero z, in cui si intravede la stoffa di chi ha saputo disegnare precisi confini di sentieri e di nerbi alzati al cielo; Ritanna, come si può intuire, non sta giocando con un bluff in mano; tutt'altro.

C'è allora da chiedersi se Bruschelli, come tanti dei palieschi, vorrà continuare ad abitare sul Monte Olimpo; del resto non è giusto che la storia del Palio sprofondi così.

28 ottobre 2021