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Da un questore all'altro

L'altalena dei Questori si è consumata anche questa volta, con Capuano che ha abbandonato la scrivania per farvi entrare Milone. Le interviste rilasciate nello spazio di pochi giorni da entrambi delineano un quadro che dovrà essere attentamente valutato dal mondo contradaiolo e da quello paliesco.

Capuano, come il precedente Prefetto, è un preciso riferimento dell'insicurezza in Piazza del Campo, sostenuto, tra l'altro, dal mondo dirigenziale delle 17 Contrade.

Le sue dichiarazioni rilasciate a Pino Di Blasio lasciano abbastanza perplessi per i Palii del 2022. Il Prefetto, infatti, il 14 agosto alla penna di Valdesi aveva testualmente dichiarato: «Il prossimo anno si potrà correre il Palio? Se superiamo la pandemia, certamente. Si potrà fare ma ci saranno tante cose da valutare»; una puntualizzazione che non era piaciuta ma solo a noi.

Dalla penna di Di Blasio Capuano ha dichiarato: «Tra deroghe per le manifestazioni storiche e aumento degli ingressi si tornerà a farlo come nel 2019». Un'affermazione sibillina se messa proprio a confronto con quella del Prefetto; un corto circuito istituzionale, oppure il segnale che si vada verso il 2023?

Ci sono poi le dichiarazioni di Milone, che per il Festival di Sanremo 2021 non ha certo abbassato la guardia nemmeno su quella buffonata della Rai per il reclutamento dei conviventi. Milone, al di là delle folkloristiche dichiarazioni «Essendo romano fin da bambino venivo a fare e gite in questa città ... [il Palio] l'ho visto in televisione, mai dal vivo», ha centrato un obiettivo sulla distribuzione dell'alcool ai minorenni e che deve essere raccolto dal mondo delle società di Contrada  dipendenti dai 17 onorandini.

Forse con questo Questore si potrà "scherzare" di meno su un aspetto così caro agli adolescenti anche in occasione di cene e cenini.

Gli argomenti posti sul tavolo dovranno attentamente essere valutati perché a Siena l'obiettivo 2022 possa realizzarsi così come lo abbiamo lasciato il 16 agosto 2019.

4 ottobre 2021