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Dirigentini di Contrada che insistono per correre pur con le limitazioni

Ultimamente De Mossi ha dato ampia dimostrazione che non c'è nessun dirigentino di Contrada a tirarlo per la giacchetta, tanta è stata la sua volontà di dichiarare al mondo che Siena vuole effettuare un Palio. Non è ancora tramontata ufficialmente la speranza di correre ad agosto, a conferma della ferma intenzione di De Mossi di correre pur con tutta una eventuale serie di aberranti limitazioni.

A spingere nel quotidiano De Mossi verso questa direzione sono stati molti onorandini e dirigentini che, appartenendo ad un mondo profondamente distante dal nostro, non si rendono conto delle vicende future che potrebbero recare al Palio.

Non si può correre il Palio accettando restrizioni ben presenti nel decreto 105, oppure inventandosene, attraverso De Mossi, di nuove. La situazione non è stata creata da nessuno e di nessuno è la colpa.

Ma insistere con presunzione sulla messa della terra sopra le lastre di Piazza, appare solo una visione che trae origine da una presenza robusta di quattrogiornisti, che nulla sanno perché nulla possono sapere.

Se poi questa massa quattrogiornista si esprime nel voto verso certi onorandini si comprende con esattezza il motivo per cui De Mossi si incanala verso un baratro tutto personale.

Finché nel baratro ci finisce da solo, assieme ai dirigentini quattrogiornisti, mal di poco; ma se vi trasporta anche il Palio, allora occorre alzare ben netti i distinguo.

Il Palio appartiene alla comunità di Siena, non a singoli che, ispirati dalle novele quattrogiornistiche, ritengono di sapere tutto, perché non sanno nulla.

24 agosto 2021