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De Mossi si imbrodola con le restrizioni

Se De Mossi dovesse cercare, attraverso i suoi recenti legami con il legaiolo Molteni, una scalettatura di restrizioni per la sicurezza pubblica, e non quella sanitaria, in occasione dei Palii a venire, finisce per consegnare nella mani del Prefetto e delle autorità governative ciò che da decenni gli stessi sono a ricercare.

E' evidente che se il massimo referente dell'organizzazione paliesca condivide la necessità di limitare l'accesso alla Piazza di soli 8-9 mila spettatori, le autorità governative, quando la pandemia si trasformerà in semplice influenza, non potranno che proseguire e continuare nel far accedere a soli8-9 mila spettatori lo spazio della Piazza proprio perché così indicato dal massimo responsabile di Palazzo.

La storiella che questa richiesta è collegata alla situazione sanitaria è fin troppo debole, poiché da parte governativa è facile rigirare la frittata soprattutto perché il manico del coltello lo reggono ben saldo nelle loro mani.

Chi abbia illuminato De Mossi su questo indirizzo di cercare le restrizioni, pur di effettuare il Palio, non è dato sapere. Quasi certamente tutto è frutto della volontà di forzare, oltre ogni ragionevole contatto con la realtà del quotidiano,  gli effetti palieschi per consentire la stesura della terra sopra le lastre di Piazza.

Certo è che le contraddizioni di De Mossi emergono in modo concreto ogni volta che viene affrontato l'argomento. Da una parte De Mossi inneggia alla libertà del popolo delle Contrade nel poter vivere la festa di popolo; dall'altro cerca tutta una serie di ostacoli e restrizioni affinché questa "libertà" non si materializzi sotto l'imperativo che «Nel 2022 il Palio va fatto». Ecco come De Mossi si sta imbrodolando.

Nessun tipo di limitazioni; nessuna occasione data alle autorità competenti per trasferire il Palio alle Fornaci; nessuna regola che ostacoli la libertà di vivere il Palio e di poterlo tramandare così come è arrivato. Se non sarà possibile correre nel 2022, si aspetterà il 2023, oppure quando a deciderlo sarà il Coronavirus e nessun altro.

24 agosto 2021