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Altra presa in giro quella di programmare il 2022

Lo ha detto dopo la folkloristica riunione pomeridiana con i 17 onorandini, lo ha ripetuto con tenacia sabato nel suo ultimo, al momento, TG: De Mossi pensa alla programmazione per il 2022.

Si tratta di una colossale presa in giro, un'ulteriore, al mondo contradaiolo poiché, ma questo De Mossi non lo sa, nessuno può stabilire regole, disposizioni e quant'altro in una condizione come quella attuale.

Non c'è possibilità di programmare il futuro perché non esiste alcun appiglio normativo che proietti verso luglio 2022.

De Mossi, altrimenti non parlerebbe in questi termini, non è a conoscenza  che il decreto 105 sta per trasformarsi in legge ed occorrerà vedere, attraverso i lavori parlamentari delle due Camere, se lo stato di emergenza resisterà fino al 31 dicembre.

La data è una data di svolta e sicuramente resterà tale anche nella futura legge; ma occorrerà valutare, leggere e studiare se dopo il 31 dicembre cosa accadrà.

Per uno "stato di emergenza" (De Mossi, questo lo sa) dopo due anni di "attività" si deve far spazio ad apposita legge ed è qui che si focalizzano le attenzioni del 2022.

Quindi, cosa vorrebbe programmare De Mossi se non si hanno le basi normative in essere?

Sono ragionamenti, quelli che fa De Mossi, casuali e senza alcun fondamento e, sicuramente, lanciati nella mischia dei quattrogiornisti per far vedere che, almeno lui, pensa e lavora ... sulle fantasie.

Di conseguenza De Mossi se ne faccia una ragione e pensi sì al 2022 ma per riformattare il suo ufficietto e ripopolarlo con altro personale di Palazzo, decisamente più efficiente di quello attuale.

Questo è l'unico obiettivo che può fare; per il resto c'è solo da attendere giorno dopo giorno le decisioni del Governo e della Camera.

16 agosto 2021