| |
Piccola
lezioncina per De Mossi che arriva da Procida
Questo intervento. su sito Il Dispari a firma
del dottor Gino Finelli, dovrebbe essere letto con attenzione da De Mossi; una
piccola lezioncina a Siena che arriva da Procida.
«Ha
senso una Sagra del Mare senza il coinvolgimento popolare?-
...
Per le misure di prevenzione anti covid, correttamente la manifestazione non è
stata fatta in piazza ed è stata ristretta a un contenuto numero di persone in
possesso dei requisiti sanitari per potervi partecipare. Dunque, secondo anche
quanto ho scritto più volte, il mio invito alla prudenza è stato ascoltato sia a
livello locale che Regionale
...
Una festa popolare che deve coinvolgere, come è sempre stato,
l’intera comunità che si riversa nel luogo più grande dell’Isola, Marina Grande,
per partecipare e, allo stesso tempo testimoniare con la presenza, l’amore e il
legame con il territorio e le sue tradizioni. Ecco dunque che l’elezione della
Graziella diviene, per così dire come per il Palio di Siena, una competizione
tra le sue contrade ed un modo per continuare a ricordare che Procida aveva le
cosiddette Grancie, ciascuna delle quali attraverso la sua Graziella, di fatto
ricorda la sua storia.
Ed allora cosa resta della Sagra del Mare se non vi può essere
una ampia partecipazione della gente e soprattutto non vi si può partecipare per
manifestare la gioia di appartenere a questa terra? Che significato ha la sua
edizione se vengono a mancare quei requisiti essenziali che furono la ragione
della sua ideazione? E infine quale il risultato ottenuto da un evento limitato
nel numero, ma direi anche nel coinvolgimento della popolazione proprio delle
Grancie che in massa, come sempre è stato, partecipando sopporta, con un tifo da
stadio e dunque una presenza spontanea e sentita, l’elezione della propria
Graziella? Se poi a ciò aggiungiamo anche l’impossibilità di poter svolgere i
giochi di mare e i convegni o le tavole rotonde sul tema, allora dobbiamo
veramente chiederci la ragione di mettere in cartellone estivo questa
manifestazione.
Per una necessità turistica? Per evitare di interrompere una
tradizione popolare? Per dare un impulso alle nuove generazioni ed evitare
l’oblio? Per non essere annoverati tra quelli che non hanno fatto la Sagra del
Mare? Quando non si può, per cause non dipendenti da una volontà specifica, come
in questo caso, rispettare un appuntamento, anche se importante, non è
necessario a tutti i costi farlo, poichè è più intelligente e prendere decisioni
in linea con una tradizione ed un percorso codificato, piuttosto che snaturarlo
ottenendo così quello che in medicina si chiama aborto. Avremmo dovuto fare,
come accadde per la grande guerra quando si fu costretti ad interrompere lo
svolgimento della manifestazione, immaginando che questa interruzione sia stata
solo utile per programmare per gli anni a venire l’evento, da utilizzare come
momento aggregativo, come elemento di continuità della nostra storia e
tradizione, come un richiamo alle nuove generazioni per non dimenticare. La
Sagra del Mare è, e deve rimanere, festa di coinvolgimento popolare e
rappresentare un momento di unità dell’intera collettività. Ha senso il suo
svolgimento solo quando tutti possono essere partecipi dell’evento. Avere il
coraggio di dire: “non si può fare”, vuol dire avere a cuore il senso di
partecipazione della comunità, di essere coscienti che in un piccolo territorio
bisogna il più possibile costruite percorsi che aiutino a evitare dissapori e
conflittualità, mantenendo alto il rispetto delle tradizioni il volere popolare
e soprattutto il senso di aggregazione tra la gente.
Voglio ricordare a tutti che non è sempre utile apparire, spesso è importante
essere e soprattutto nelle scelte essere rappresenta un valore aggiunto di un
comportamento.
Gino Fanelli».
Qui
l'intero articolo. Così, semplicemente.
13 agosto 2021
| |
|