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5000 posti a sedere preassegnati

Il nuovo decreto legge 105 non ha presentato alcuna variazione rispetto al precedente (il n. 52 di aprile) se non per l'obbligo di presenziare con il passaporto verde e per quanto riguarda il numero di posti, a sedere come prima, che passa da 1000 a 5000 se in zona bianca, oppure, in zona gialla, 2500.

E' rimasto inalterato l'ultimo periodo del comma 1 del dl n. 52 del 22 aprile ed oggi contemplato nell'art. 4 del dl 105 attuale: «Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non e' possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo».

Questo significa che all'interno della Piazza devono "sostare" 5000 persone con il passaporto verde, sedute e "prenotate" e che, sicuramente, non possono, spostando la seggiolina, seguire i tre giri.

Quando De Mossi sosteneva, sostenuto a più riprese dai suoi discepoli, che non esistevano problemi per l'accesso contingentato in Piazza, non aveva ben chiare le disposizioni contenute nel dl n. 52, uguali in parte a quello attuale, poiché da aprile la partecipazione del pubblico a spettacoli all'aperto era condizionata dalla preassegnazione dei posti disponibili e a distanza di sicurezza, come adesso.

A parte la non conoscenza di De Mossi di queste disposizioni, la domanda che viene da porci è con quale criterio Palazzo avrebbe disposto l'assegnazione dei posti a sedere. Poi le risposte al quesito sarebbero state le più variopinte, ma certamente tutte conbcentrate nell'automatica esclusione di chi è estraneo al mondo contradaiolo, ospiti compresi (?).

Il problema di base, in tutta la vicenda pandemica che si trascina dal 2020, è un altro: la volontà ottusa di "fare un regalo alla città". Un boomerang che ha travolto De Mossi.

26 luglio 2021