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De Mossi ai suoi discepoli: «Fatemi le domande sullo straordinario»

E' bastato un semplice cenno ed i discepoli di Palazzo si sono scatenati verso De Mossi per sommergerlo, poverino, di domande sull'eventualità dello straordinario ad autunno inoltrato.

Nella rassegna di ieri i quotidiani cartacei e quelli digitali hanno offerto, nel recepire i sogni di De Mossi mai tramontati dal 2020, una serie patetica di stucchevole retorica e che alluzza solo il numeroso popolo dei quattrogiornisti pronto al voto favorevole.

De Mossi, a cui evidentemente mancano le ore di volo, sempre commosso ha sostenuto che il Palio in più sarebbe "un bel regalo per Siena" un'affermazione che conferma, casomai ce ne fosse ancora bisogno, che De Mossi non conosce assolutamente né il Regolamento del Palio, né il regolamentino del Fallimentone 2021.

Va bene che nell'ufficio della Biccherna De Mossi firma solo quello che gli viene proposto da delcollo, però sarebbe opportuno, anziché continuare nella emozionante retorica, che si andasse a rileggere ciò che ha firmato e che è stato abbondantemente emerso in queste pagine, e non certo in quelle dei suoi discepoli.

O De Mossi cancella la sua disposizione del dicembre 2020, o invita delcollo a riformulare un nuovo programma dei trotterellini di Mociano permettendo così le due presenze necessarie per tutta una serie di cavalli.

Non ci sono alternative a quello che abbiamo più volte sostenuto, commentato e divulgato con estrema chiarezza e senza la cornice di una patetica e stucchevole retorica.

E' falso, infatti, quando De Mossi sostiene "noi siamo pronti"; falso proprio per quanto riguarda l'annullamento di Monticiano che, come abbiamo scritto, possiede solo un'autorizzazione virtuale nel senso che ancora Palazzo deve compiere alcuni lavoretti da un'oretta e mezzo.

Il resto è solo riempimento, perché per riuscire a capire cosa possa significare la cancellazione dello stato di emergenza senza alcun controllo basterebbe focalizzare l'attenzione su questo semplice titolo:

4 luglio 2021