SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

Ecco il testo della delibera di domani per i 33 consiglieri

Questa volta il testo della delibera, posto domani alla votazione dei 33 consiglieri, è scritto meglio dei precedenti; segno che il Segretario generale deve essersi impegnato un po' di più.

Il testo merita attenzione perché, come quello precedente, è destinato ad entrare di diritto nelle pagine del libro della storia del Palio. Analizziamolo con attenzione, anche perché ci sono delle angolazioni che dovrebbero essere limate domani e perché per De Mossi significa un'ulteriore sputtanata.

La prima parte, quella del "visto", è identica alla proposta del 28 maggio; non poteva essere altrimenti.

La seconda parte, quella dei "richiamati", appare ovvia ed è aggiornata alle decisioni del 31 maggio.

La terza parte, quella del "dato atto", al contrario, presenta per De Mossi le prove inconfondibili della sua confusione. Infatti, il "permanere dello stato di emergenza" è ad oggi lo stesso di quello del 31 maggio, in quanto scade il 31 luglio. Ora, siccome il 31 luglio è successivo al 31 maggio come fa lo stato di emergenza a dissolversi?.

Quella "piena e completa possibilità per le Contrade ... di vivere liberamente e senza alcuna misura di restrinzione o di distanziamento la manifestazione unica" significa, proprio senza se e senza ma, che o De Mossi fino ad ieri non aveva ben presente la situazione dello stato di emergenza, oppure si è svegliato con un mese di ritardo. Una frase, casomai, che pone le basi per disintegrare il Palio in più.

 Non dimentichiamo mai, nell'analisi, che De Mossi, assieme ad onorandini e capitanini, aveva optato per lo scivolamento delle date degli ordinari.

Altro punto da evidenziare, per mettere in risalto la confusione di De Mossi, è il richiamo ad un nuovo incontro con lo Stato italiano in terra senese. Qui cadono le braccia; ma cosa pensava di ottenere dal nuovo dialogo con Prefetto e Questore? De Mossi pensava forse che le due istituzioni si fossero scordate d'incanto la data del 31 luglio? Una data, ricordiamocela, presente sia il 28 che il 31 maggio.

La chicchina finale è che De Mossi ha consultato addirittura l'onorandone: una storia nella storia; mentre ha trascurato completamente la Giunta.

Domani è un altro giorno della storia del Palio, nonostante i tentativi di scimmiottamenti messi in atto da De Mossi.

 29 giugno 2019