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Nella giungla delle norme

Se, come è ormai assicurato da più fonti giornalistiche e governative, il 31 luglio verrà a cessare lo stato di emergenza cosa accadrà? A detta del buontempone Ministro Speranza il Governo dovrà attuare forme legislative per permettere al generale con la penna bianca e all'intero Comitato Tecnico Scientifico di svolgere indisturbati la loro azione fino al 31 dicembre.

Nell'attesa di conoscere con chiarezza come il Governo vorrà agire, c'è solo da ricercare, nella giungla delle norme che dal gennaio 2020 si sono succedute, il quadro di riferimento preciso perché si comprenda che con la fine dello stato di emergenza, dal 1 agosto come sia possibile o meno agire nel quotidiano.

Fermo restando che tutte le possibilità vengano cancellate da nuove disposizioni governative che entrerebbero in essere dal 1 agosto, appare necessario, al momento, cercare di trovare la fonte normativa che proibisce gli assembramenti ed obbliga, oltre all'uso corretto delle mascherine, il distanziamento interpersonale.

Per fare questa ricerca bisogna partire dal primo atto emesso dal Governo Conte alla fine di gennaio 2020, quando venne decretato, per sei mesi, lo stato di emergenza, poi continuamente rinnovato; era il 31 gennaio 2020 e la data finale per lo stato  di emergenza era fissata al 31 luglio 2020, come da apposito atto.

Poi si è assistito ad una molteplice serie di allungamenti del termine; prima fino al 15 ottobre, poi al gennaio, poi al 30 aprile e adesso al 31 luglio.

Ciò che ci preme individuare, in questa selvaggia giungla di norme, è il collegamento tra la "fonte primaria" (il dcpm del 31 gennaio, ribadito con il Decreto legge del 23 febbraio) e le disposizioni relative al divieto di assembramenti.

Per riuscirci abbiamo pensato di ... non riuscirci, soprattutto perché dovevamo spulciare oltre 160 disposizioni legislative i cui estremi sono contenuti a questo indirizzo.

Se è evidente che il 31 luglio il Governo abbandonerà lo stato di emergenza, è altrettanto evidente che tutte le condizioni di controllo del diffondersi dell'epidemia, come distanziamento sociale e divieto di assembramenti, verranno/ dovranno essere contenuti in un apposito decreto legge, se sarà questa la formula scelta, che entrerebbe in vigore il 1 agosto. Molto meglio, e molto più semplice, sarebbe allungare la data dello stato di emergenza sotto quotidiano controllo.

Comunque, per il momento niente vieta a De Mossi di annunciare per il 1 agosto l'estrazione delle Contrade. E dovrà farlo visto che le auspicate condizioni dell'epidemiologia stanno migliorando secondo per secondo ... England esclusa.

Così, molto semplicemente.

16 maggio 2021