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Si attende solo il 31 luglio

La fiammella che arde, anche se non è mai stata accesa, per permettere l'effettuazione di agosto c'è una data semplice nel calendario di Dpcm e decreti legge: 31 luglio.

Lo stato di emergenza al 31 luglio è contenuto nel decreto legge n. 52 del 22 aprile e può essere tranquillamente prorogato quando saremo vicini alla sua scadenza; oppure può essere annullato consentendo il ritorno alla normalità assoluta.

Si tratta di una possibilità molto, molto remota in considerazione delle disposizioni anti-covid che si attuano anche in zona bianca, l'ultima delle quali i commensali ai tavoli del ristorante che non possono superare le quattro unità. In zona bianca, è bene ribadirlo, non sono consentiti assembramenti ed è obbligo il distanziamento sociale e l'uso della folkloristica mascherina per il rispeto verso terzi.

Pensare che al 31 luglio tutto ciò sparisca d'incanto è equivalente all'osservazione della patetica fiammella in fondo al tunnel. Probabile per la salute pubblica, quindi auspicabile, che lo stato di emergenza venga prorogato fino alla fine dell'anno con soluzioni di colorazione delle regioni che permettano un progressivo e lento ritorno alla normalità.

Se resteranno in vigore, in zona bianca, le attuali restrizioni oltre il 31 luglio il tufo resta nei magazzini di Cerchiaia.

L'illusione di De Mossi, che la trasferisce al mondo contradaiolo, è quella che il Governo abbatta velocemente il muro del 31 luglio per illuminare la fiammella di agosto; ma, ammesso anche che questo  muro venga cancellato, i tempi organizzativi per agosto non esistono sulla carta.

Resta un profondo mistero riuscire a capire il motivo per cui De Mossi si illuda che da Roma arrivi un provvedimento che possa permettere la posa del tufo in Piazza.

3 giugno 2021