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Il Prefetto impone un "Protocollo sanitario". Se ne parlerà nel 2023?

Ancora non si riesce a comprendere il breve tragitto compiuto da De Mossi per andare di prima mattina alla sede del Governo. Cosa volesse De Mossi da questo incontro è decisamente incomprensibile.

Forse voleva che Prefetto e Questore si assumessero direttamente le responsabilità di scordarsi del limite del 31 luglio prescritto in un preciso decreto legge? oppure pensava De Mossi che i rappresentanti senesi del Governo si impietosissero e permettessero alla "povera Siena" di godere della sua Festa?

Al di là del ruolo istituzionale e cortese, De Mossi non è riuscito nemmeno ad uscire dall'Entrone; né a piedi, né a cavallo. Un'altra forzata manifestazione dettata da istinto puro e, al contempo, da una mancata analisi della situazione.

Di più. Il Prefetto ha posto delle basi concrete che proiettano la speranza di mettere la terra in Piazza solo nel 2023, quando finalmente si tornerà normalmente nelle biblioteche, negli studi televisivi, nelle discoteche.

Il Prefetto, nella concretezza, ha chiesto di leggere, valutare e far valutare a Roma, i "Protocolli sanitari" per entrare in Piazza; per uscire da Piazza; per restare in Piazza; per gironzolare attorno a Piazza e nei rioni. Inoltre, come applicare le norme anti-assembramento in occasione dell'estrazione delle Contrade e dell'assegnazione in momenti in cui in Piazza sono aperte le attività commerciali.

Va bene che De Mossi può contare sull'acuta esperienza di delcollo, ma concretamente sarebbe opportuno pensare al 2023. Dopotutto mancano appena due anni.

3 giugno 2021