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Immagine del Palio strabacchiata per colpa di De Mossi, onorandini e capitanini

Se non resto d'Italia gli scimmiottamenti spostano le date per correre, perché non farlo anche a Siena? E' questo il pensiero demossiano che ha portato venerdì 28 De Mossi a presentare un atto di pura illegittimità e di assoluta violazione delle norme con la condivisione assoluta dei 34 (17 onorandini + altrettanti capitanini).

Prima del'inizio del Consiglio di venerdì 28 l'immagine del Palio era stata completamente strabacchiata, per poi tornare a quella che la tradizione ci ha tramandato e lasciato grazie soprattutto a particolari interventi consiliari che sono serviti a confezionare la cenciata a De Mossi.

Onorandini e capitanini escono ridimensionati, annullati, o, meglio, rafforzati nella loro immagine di inutilità istituzionale; non servono praticamente a nulla. Erano stati loro, mercoledì 26, ad elaborare un passaggio, quello che racchiudeva la sospensione e lo slittamento delle date degli ordinari, di un'oscenità unica.

All'indomani della decisione di lunedì 31, che nei fatti ha stravolto il pensiero demossiano e dei 34, l'onestà contradaiola dovrebbe imporre le dimissioni, o allontanamento, dei 34 per il semplice motivo della scarsissima attendibilità istituzionale che rappresentano.

Il silenzio che avvolge i 34 da venerdì 28 è lì a scandire l'insuccesso istituzionale di un organismo dedito solo a far bene solo le processioni.

3 giugno 2021