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Le regole del Palio non possono essere manomesse solo perché uno si sveglia all'improvviso la mattina ... con il calar del sole

In questa tormentata fase di violenze al Regolamento del Palio l'ultima preziosità è arrivata ieri in mattina con un'aggiunta all'OdG del Consiglio comunale che si terrà questa mattina.

Ai consiglieri è stato consegnato questo atto da votare, che è assolutamente illegittimo sotto ogni angolazione lo si guardi. Spieghiamo sinteticamente i motivi di illegittimità.

L'atto, che segue la penosa riunione di De Mossi con onorandini e capitanini di mercoledì, viene sottoposto all'approvazione del Consiglio per la sospensione dei Palii 2021. De Mossi, assieme al Segretario generale e al presidente Falorni, si è arrampicato sugli specchi nel confezionare un atto assolutamente e completamente illegittimo che verrà votato e approvato stamani dai consiglieri.

Infatti, inventandosi interpretazioni che non esistono né possono esistere, la sospensione 2021 è stata giustificata tirando in ballo il co. 2 dell'art. 90 che recita così: "All'Autorità Comunale è pure riservata facoltà di rinviare, in accordo con l'Autorità di P.S. l'effettuazione del Palio, per motivi che interessino l'ordine pubblico". L'articolo, ed il comma, hanno già fatto parte della storia del Palio quando l'allora Sindaco Barni emise il 2 luglio 1983 l'ordinanza n. 90 con la quale "rinviava" al 3 l'effettuazione della corsa.

Ad eccezione di De Mossi e Segretario generale, chi mastica di Regolamento del Palio è a conoscenza che l'articolo 90, che segue ben 89 gradini il n. 1, è stato posizionato in quel punto per il "Palio in essere", cioè per regolare lo svolgimento di quel Palio che si corre dopo la Passeggiata delle patacche e non certo per i Palii che devono "nascere" come lo sono quelli del 2021.

Quando nasce un Palio? Nasce con l'art. 1 che stabilisce inderogabilmente i giorni in cui il rito del Palio inizia a consumarsi: 2 luglio e 16 agosto. Dopo la sua nascita (la data) il Palio, diventa "Palio in essere" e trova la sua vera prima "poppata" nell'estrazione delle Contrade scandita dall'art. 20. Poi si lega a tutti i successivi articoli per diventare adolescente (tratta), diplomato (prove), laureato (Palio), in attesa di occupazione (i rinvii previsti dall'art. 90).

Tutto ciò per affermare che il Regolamento è un atto amministrativo che serve solo ed esclusivamente per il "Palio in essere", non certo per quelli che, arbitrariamente, vengono spostati senza alcun rispetto per la storia secolare del "gioco". Un gioco che, senza regole, non è gioco.

L'illegittimità dell'atto, che oggi è sottoposto alla votazione dei consiglieri, è tale da configurarsi la nullità amministrativa perché si basa su un fondamento (l'art. 90) richiamato con allegria e leggerezza da chi ha, invece, l'obbligo di rispettare ogni procedura amministrativa.

La pandemia non rappresenta un richiamo a disposizioni di ordine pubblico, casomai di sanità pubblica che è un concetto profondamente diverso. Il Sindaco, in quanto ufficiale sanitario, non può gingillarsi su inesistenti questioni di ordine pubblico che, come recita lo stesso co. 2 dell'art. 90, richiede l'accordo della Pubblica Sicurezza.

Adesso la palla passa ai consiglieri comunali, pronti e silenziosi a far passare un atto completamente ed assolutamente illegittimo.

28 maggio 2021