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Un assordante silenzio da parte delle istituzioni

Nel novero delle istituzioni locali non rientrano certamente gli onorandini, il cui onorandone, a parte le interviste rilasciate ad ogni sospiro, non è riuscito né a parlare con il Prefetto né a dare linee certe da seguire per gli "eventuali" giri annuali delle 17.

Anche i 32 Consiglieri non rientrano nel novero delle istituzioni, poiché non si sono interessati in questi mesi di cosa potrebbe avvenire in Piazza del Campo.

Per istituzioni non restano che due Palazzi: quello comunale e l'altro governativo.

Ebbene, da questi due Palazzi non si alza alcuna voce; tutti e due in assordante silenzio, come se le vicende paliesche non li riguardasse.

Da una parte c'è il Prefetto, che, ormai, sembra orientato a non sovrapporsi alle decisioni già designate e messe in atto. Dall'altra parte troviamo un De Mossi che, dopo aver fatto riempire le colonne dei quotidiani con le frasi ad effetto, appare troppo impegnato a saper leggere le regole del gioco.

Sia Prefetto che Sindaco, comunque, posseggono grosse responbilità e non si riesce a giustificare il loro assordante silenzio. Il Prefetto, in particolare, dopo l'emissione del nuovo Decreto Legge di Draghi avrebbe avuto più di un motivo per analizzare il distanziamento interpersonale che, nella pratica spiccia, anche a Siena non esiste né è mai esistito.

Avrebbe potuto, il Prefetto, interpretando il decreto fare in modo che certe direttive contemplate venissero a conoscenza della cittadinanza, specialmente per quanto riguarda il concetto di assembramento.

Al contrario De Mossi, oltre ad avere l'obbligo di rispettare le secolari norme del Regolamento del Palio, anziché il silenzio assordante avrebbe dovuto rivolgere la sua attenzione a dichiarazioni precise ed inequivocabili, a meno che non ricerchi una sponda nel Prefetto che, però, si trova in assoluto silenzio.

Prendere in giro la cittadinanza senese attraverso l'illusione non è che una formula derivante dalla natura quattrogiornista.

L'assordante silenzio di Prefetto e De Mossi non è un segnale apprezzabile nei confronti dell'intera cittadinanza.

24 maggio 2021