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Come sarebbe splendido se il Prefetto si facesse sentire

L'attesa per conoscere le nuove disposizioni sul contenimento della pandemia è finita. Martedì è stato pubblicato il nuovo Decreto Legge (n. 65) nel quale non sono intervenute disposizioni che potessero allentare le disposizioni sugli assembramenti.

Resta praticamente tutto confermato il contenuto del precedente decreto dell'aprile e solo i conteggi aritmetici, per la definizione della zone colorate delle Regioni, hanno subito, come noto, una radicale trasformazione.

Sui colori delle Regioni basterebbe focalizzarsi, per l'annullamento dei Palii 2021, su ciò che è previsto per il colore "bianco"; l'obbligo di conservare il distanziamento sociale, l'obbligo di indossare la mascherina, l'obbligo del divieto di assembramenti.

Alla luce di tutto ciò, e nonostante la stampa locale insista nel far pronunciare al generale alpino frasi di rito e senza significato, è impossibile che Siena possa nuovamente pestare il tufo in Piazza in questo 2021.

Fino al 31 luglio valgono le attuali restrizioni; fino al 31 luglio non c'è alcuna possibilità di correre né a luglio, né ad agosto. Le regole della Festa, a cui, anche dolente, De Mossi deve sottoporsi non lasciano alcuna possibilità di uscita: i Palii ordinari non possono essere disputati, anche perché ci troviamo di fronte alle conseguenze legate alle sanzioni di squalifica per tre Contrade.

Adesso però sarebbe opportuno che le istituzioni governative si facessero sentire, magari attraverso quelle forme comunicative necessarie per sgombrare definitivamente i tentennamenti radicati in questi mesi nell'ambiente paliesco.

Sarebbe molto apprezzabile che il Prefetto, sulla sorta delle disposizioni contenute nel decreto legge n. 52 e in quello n. 65. riuscisse a far comprendere con semplicità cosa non sia possibile fare in occasione degli assembramenti. Inoltre, se sia possibile, al 31 luglio, che Palazzo possa minimamente pensare a stendere il tufo in Piazza.

Una voce importante, quella del Prefetto, che manca per rendere partecipe la popolazione contradaiola che, alla fine, non sarà l'istituzione statale ad alzare il cartellino rosso.

Per evitare che subentrino fraintendimenti di qualsiasi natura, sarebbe molto opportuno ascoltare la voce del Prefetto.

20 maggio 2021