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L'informazione che non funziona e non conosce le regole del gioco

Nelle edizioni locali del Corriere di Siena e de La Nazione apparse venerdì scorso si sono lette, perché scritte, complesse mancanze informative per i lettori. Insomma, i due quotidiani hanno fornito un'informazione completamente leggera ed inventata poiché non a conoscenza delle questioni regolamentari del Palio.

L'ormai quasi non-effettuazione di Provenzano è stata analizzata dai quotidiani come un evento a cui si può sempre rimediare, ad esempio con lo spostamento della data come avvenne arbitrariamente lo scorso anno. Un'informazione così inganna il lettore, in quanto è praticamente impossibile, per le disposizioni contenute nel Regolamento del Palio, che il Sindaco, a suo insindacabile piacere, posta spostare le date stabilite dal rito del Palio. Se lo ha fatto, in modo coreografico, nel 2020 è stato senz'altro un abuso di potere senza alcun fondamento.

Un altro aspetto della mala informazione giornalistica riguarda la focalizzazione della data del 31 luglio imposta dal nuovo decreto legge; una data che, secondo la stampa locale potrebbe, tra le righe, permettere lo svolgimento di agosto.

L'informazione è carente, molto carente. Prima di tutto non viene analizzata la questione legata alle squalifiche, poi non viene considerata la data dell'eventuale estrazione delle Contrade. L'ultimo tempo utile per estrarre le Contrade per il Palio di agosto è, a norma regolamentare, il 28 luglio, giorno che, a quanto sembra, è antecedente al 31 luglio del decreto.

L'illusione prodotta nel lettore, favorita dall'atteggiamento di De Mossi, non aiuta certo ad affrontare il problema: i due Palii ordinari non possono essere spostati nelle date solo perché uno, alzandosi la mattina, ne stabilisce arbitrariamente delle nuove.

Non è assolutamente vero che la decisione di De Mossi sia vincolata dal parere di onorandini e capitanini, che, sulla questione, contano come il due di briscola. De Mossi deve solo presentarsi al Consiglio comunale e, solo dopo, salire di fronte al Prefetto cui consegnare la decisione adottata dalla massima istituzione cittadina, il Consiglio appunto.

Correttezza di informazione significa soprattutto non andare alla ricerca di illusioni da sbattere sul muso del lettore, facendogli sussurrare "non è vero, ma io ci credo".

25 aprile 2021