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Un fanciullesco e banale tentativo nel pensare di fare come si vuole fare

Montone, Oca e Drago dovrebbero girare nelle ultime settimane di agosto, se la situazione epidemiologica, ed i "permessi" dello Stato, lo permetteranno. I giri delle Feste titolari potrebbero nuovamente saltare e sarebbe una soluzione migliore piuttosto che rabberciare alla meno peggio un rito che, essendo tale, va rispettato e consumato come la storia insegna.

A Siena, e specialmente in periodi come questi, non si può fare come si vuole ed il rispetto delle regole è essenziale per dimostrare, non tanto saggezza, quanto intelligenza nell'affrontare la questione.

Le perpetue indecisioni degli onorandini, che attendono gli altri per non far bruciare l'arrosto, denotano un senso di smarrimento che non va certo a colmare il vuoto ormai biennale del mondo contradaiolo.

Fra De Mossi e gli onorandini si avverte sensibilmente il vuoto assoluto nell'incapacità di non saper affrontare il momento.

Il rito del Palio, quello dei Giri, delle Feste Titolari assume una valenza per la concatenazione che si è verificata con il passare dei secoli; la cadenza identica nel rituale ha sempre trovato nella realizzazione quotidiana quel pride all'inglese indissolubile in una realtà unica al mondo qual'è quella di Siena.

Qualsiasi variazione e alterazione del rito, sotto la spinta della filosofia del quattrogiornista, costituirebbe un incolmabile fosso che trasformerebbe l'obbligo di trasportare ciò che è stato vissuto alle altre generazioni. Non dimentichiamolo.

15 aprile 2021