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Perché Siena era un altro pianeta ed adesso invece ...

Se De Mossi continuerà nelle prossime settimane ad evitare, in modo consapevole, l'impossibilità di correre i Palii ordinari dell'annata a causa dell'epidemia, Siena rischia di allineare la sua storia agli scimmiottamenti d'Italia.

Se si analizza che la situazione sanitaria non è stata ignorata dagli organizzatori scimmiottatori di Buti, Fucecchio, Ferrara, si comprende come il silenzio assordante che si alza da Palazzo pone Siena in una situazione di sudditanza di immagine nazionale.

Ancora una volta, come è avvenuto nel 2021, De Mossi sta ignorando la gravità della situazione e, pensando ad un illegittimo ed impossibile straordinario (il Palio del Perdono), non analizza volontariamente la complessità della situazione.

Con il distanziamento sociale, che dovrebbe essere in vigore addirittura anche nelle ipotetiche Regioni bianche, il Palio non può essere né organizzato né svolto, venendo a mancare tutta quella serie di considerazioni che, eccetto i quattrogiornisti, tutti conoscono.

Siena è una città che è unita nel delirio e nella rabbia con la sua corsa in Piazza del Campo; una filosofia prima e una corsa di cavalli dopo. Deve restare così, anche senza Palio per due anni consecutivi.

Spetta a De Mossi non spingere Siena verso la filosofia, che non inesiste, degli altri scimmiottamenti.

17 gennaio 2020