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De Mossi in fortissimo ritardo

Un commento recente su La Nazione evidenziava che a Siena "Ogni decisione in merito alle Carriere è in questa fase prematura". Il commento, molto leggero e che non tiene in considerazione proprio gli aspetti palieschi, deve aver fatto gongolare di piacere De Mossi, il quale, ancora, non ha saputo indirizzare la sua attenzione verso l'impossibilità di poter rendere ininfluenti, per Siena, le disposizioni nazionali sul distanziamento sociale.

Siena, attraverso De Mossi, è in fortissimo ritardo organizzativo, anche perché lo stesso De Mossi si appoggia verso un ufficietto che, per primo, non ha la capacità operativa ed organizzativa di studiare la situazione.

Con il passare delle settimane ci avviciniamo a quel giorno, il 1 marzo, che da agosto scorso abbiamo indicato come il punto di svolta da cui non si torna indietro; ma tutte le disposizioni di emergenza sanitaria che stiamo accumulando nel quotidiano richiedono un'accelerazione dei tempi.

Se, al momento, lo stato di emergenza nazionale è stato fissato con la fine di aprile, non è pensabile, vista l'esperienza della passata estate, che si arrivi all'improvviso verso il via libera generale ed il distanziamento sociale, vero ostacolo di qualsiasi attività collettiva, venga tolto d'incanto. Superfluo rimarcare che, anche nelle ipotetiche Regioni bianche, il distanziamento sociale resta un fattore imprescindibile da ogni e qualsiasi libertà di assembramento.

Le considerazioni turistiche, e quelle legate direttamente al settore, impongono direzioni precise che De Mossi sembra voler ignorare per non urtare gli scogli.

Ma, ci permetta Signor Sindaco, illudere senza affrontare le problematiche non appare quella soluzione ideale per emulare gli struzzi. Mettere la testa sotto la sabbia, o sotto l'ala, non è la risposta che si attende il mondo paliesco e contradaiolo; due mondi che non dipendono dal quattrogiornista arrivato con la piena di turno.

17 gennaio 2021