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Letterina aperta per De Mossi Problemi amministrativi non mancano; non mancano neppure quelli legati alla politica partitica; sotto il profilo sociale c'è scopa di gobbo. Insomma per De Mossi il periodo è abbastanza ingarbugliato, sia sotto il suo profilo prettamente professionale che su quello hobbistico-amministrativo. Una premessa che fra grattare il capo con progressiva continuità, ma che richiede risposte e fermezza da parte del De Mossi amministrativo. Tra tutti i problemi politici che nascono come funghi, come prescrive il periodo autunnale, c'è per De Mossi anche quello relativo al settore Palio; un settore che non può essere né trascurato, né ignorato. Anche se il Palio, come Festa di Popolo, non attraversa al momento uno "stato di emergenza" resta però ad un passo dal diventarlo. Inutile prospettare e pensare a protocolli speciali che snaturano la Festa del Popolo e che non possono risultare accettabili a chi questa Festa del Popolo anima, per cui sembra proprio inutile cadere dal pero sorprendendosi. Si cade dal pero anche se il tanto sospirato vaccino, o cura, non arriva nei tempi organizzativi opportuni per il Palio; si cade dal pero se si pensa, come nella passata primavera, a piani alternativi che dalla lettera B arrivino alla Z; si cade dal pero se si ignora sistematicamente di evitare la convocazione della Commissione di Regolamento per "studiare" seriamente come superare un'altra annata paliesca in bianco e come attuare eventali contromisure. Comprendiamo molto bene come De Mossi sia reticente al pensiero che il lavoro finora svolto per le regole della Festa sia risultato solo parziale; ma lo stesso De Mossi deve rendersi conto che sia da parte degli onorandini quattrogiornisti, sia dal suo ufficietto, non si producono elementi con cui imbastire qualsiasi tipo di analisi. C'è da capire, da parte di De Mossi, che al di là delle problematiche sociali, amministrative e politiche, che lo stanno circondando, ci sono anche quelle che riguardano il Palio, e che lo stesso non può ritenersi come uno "zuccherino" per le attività economiche poiché coinvolge un intreccio di sentimenti propri di una comunità particolare, anche se invasa dai quattrogiornisti. Con dieci minuti quotidiani, per tutti i giorni (compresa la domenica), dedicati alle "cose di Palio" si risolvono praticamente tutte le problematiche; senza rincorrere le fantasie legate ai protocolli sanitari e, soprattutto, senza cadere dal pero. Così, semplicemente. 11 ottobre 2020 |
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