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La pista di Monticiano deve tornare alle origini

Quando l'ufficietto Palio era, ai tempi di izyno, diviso in due settori, quel fenomeno di Poc, che oggi è un preciso punto di riferimento di De Mossi, pensò bene di non obiettare alle osservazione dell'inviato speciale del Ministero della Salute e acconsentì ad ammorbidire quella curva che rappresenta un lontano fac-simile di S. Martino.

L'intento dell'inviato romano era quello di rendere le curve "dolci", dimostrando, assieme a Poc, la notevole distanza esistente tra disposizioni stabilite a tavolino e realtà, quella paliesca in particolare.

Lo spostamento all'interno del "pilastrino" ha reso dolce la curva e la preparazione, nel cambio di passo dei cavalli, si è persa, come si è persa la preparazione del fantino, che non sa più curvare.

Eppure Monticiano è sempre stato un banco importante per la valutazione di cavalli e, soprattutto, dei fantini.

Adesso è giunto il momento di tornare alle origini, riposizionando il "pilastrino" in modo da rendere meno dolce la curva.

La recente sentenza della Corte Costituzionale, istituzione leggermente diversa dalla Redazione di Sunto, ha di fatto cancellato gli effetti della stessa ordinanza ministeriale, la c.d. ordinanza animalaia Martini, poiché Siena "dipende" dalle regole della Regione Toscana e non certo da quelle impartite da Roma.

E' necessario, a questo punto, che De Mossi venga sollecitato adeguatamente, e con la relativa intelligenza, da tutti i 17 capitanini assieme, e non certo delegando il veterano pronto a rilasciare le interviste a Lauretta (non mia), per riproporre un percorso adatto all'addestramento di cavalli e fantini in una pista scomoda, ma che ha sempre confezionato impressioni utili per Piazza del Campo.

12 settembre 2020