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Fissare una data per far tornare i giudici della vincita al loro posto e ruolo

L'invasione di una tecnologia zoppa, come quella usata ad agosto 2019, impone a De Mossi, o a chi succederà, un esame serio del ripristino corretto della linea d'arrivo.

I giudici della vincita devono tornare al loro originale e secolare punto di osservazione, dal quale erano stati allontanati all'indomani della conclusione del Palio della Pace.

Quel posto, che adesso abusivamente, per ottenere visibilità nei filmati e nelle fotografie, viene occupato dal medico di servizio, deve tornare ad essere di esclusivo possesso della storia, cioè dei Giudici della vincita.

L'argomento è delicato e non certo perché i capitanini, con barlumi esibizionisti da quattrogiornisti, avrebbero proposto l'uso di quella buffonata del var; l'argomento è delicato perché l'ultimo arrivo ha visto l'intervento decisivo dei cronometristi, allontanati, per la prima volta dal 1950, dal Sindaco Ceccuzzi e riammessi, dopo le raccomandazioni di rito, da Brunetto Nostro.

Logico che non si possa cambiare da un Palio all'altro la situazione, proprio in relazione all'intervento meccanico per stabilire chi abbia ottenuto la vittoria in occasione dell'ultimo Palio effettuato, ma appare opportuno che si stabilisca una data, a distanza anche di oltre un quinquennio, per far tornare i Giudici della vincita al loro "naturale" luogo.

Gli onorandini-quattrogiornisti sono esclusi ovviamente dal prendere in esame un argomento del genere, in quanto le loro capacità di comprenderne la filosofia non esistono.

Così, semplicemente.

13 settembre 2020