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La difesa degli interessi del Comune di Siena

Quando Aceto, accompagnato per meno dell'allora esistente Coreco presieduto dal priore del Leocorno, presentò ricorso al TAR, ottenendo la sospensiva della squalifica a seguito del comportamento tra i canapi dell'agosto 1973, il Professor Comporti non era presente per il semplice motivo che il Comune di Siena, in quell'anno datato 1974, non si presentò in giudizio.

Poi Palazzo diede incarico al Professore di controbattere le tesi sostenute da Aceto, con la firma di Narese, e sia a Firenze che a Roma, davanti al Consiglio di Stato, l'imbattibilità del Professore cominciò a scrivere le pagine della sua leggenda.

Una questione intricata quella dei ricorsi di Aceto, che, oltre a breve essere trattata in un nostro Opuscoletto di prossima pubblicazione, procurò un'attesa nel mondo paliesco di non indifferente interesse.

Aceto doveva scontare il Palio di squalifica (agosto 1973) nell'agosto 1974, in quanto il Comune di Siena, sotto la pressione del Coreco, si imbrodolò nella pubblicazione delle delibere, con i 15 giorni di "permanenza" della delibera all'Albo Pretorio che permisero ad Aceto la partecipazione quasi vittoriosa a Provenzano 1974.

Narese, prima di arrivare a ferragosto, presentò ricorso al TAR ed ebbe inizio l'avventura vincente del Professor Comporti.

27 agosto 2020