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Corteo storico da riscrivere e senza le numerose patacche

Comprendiamo benissimo la scarsissima conoscenza dei componenti la Commissione di revisione regolamentare sulla storia, quella vera, cui si ispira il Regolamento; ma l'alibi non regge e non può, né deve, reggere.

Se De Mossi non è consapevole dei propri limiti storici dovrebbe chiedere aiuto all'esterno e, nella fattispecie che riguarda il Corteo delle patacche storiche, esistono due professori che hanno nel proprio dna la necessaria configurazione per creare, dal 1904 ad oggi, un vero e proprio Corteo che abbia un legame concreto con la storia. Il riferimento è a Duccio Balestracci e Giovanni Mazzini, gli unici in grado di far scomparire la moltitudine di patacche anti-storiche piazzate qua e là da uno che non era, appunto, uno storico: Giulio Pepi.

Basterebbe fondere le relazioni scritte in modo indipendente da Balestracci e Mazzini per trovarci di fronte ad un trattato storico di considerevole valenza e permettere all'attuale Commissione di revisione di fare proprie le sollecitazioni "storiche".

Pepi, nella sua idea di ingigantire oltre misura il suo culto per Siena capitale del mondo, si è permesso di trasformare i Quattro della Biccherna in Quattro della Balia sul Carroccio. Poi si è inventato i mestieri delle Contrade, che attualmente sono personificati dai capo-popolo. Poi si è inventato le famiglie nobili. Poi ha voluto mettere Montalcino in testa, per profonda riconoscenza storica. E così via.

Un altro aspetto di patacca storica da far scomparire sono le invenzioni delle contrade soppresse, vere e proprie invenzioni di chi, evidentemente, era a corto di invenzioni. La loro definitiva soppressione dal Corteo significherebbe un ulteriore omaggio alla storia di Siena, tanto più che dal 1904 al 1928 le cosiddette soppresse passarono inspiegabilmente da quattro a sei.

Il riesame storico, abbinato al considerevole risparmio economico sui costumi, non può passare inosservato solo perché l'attuale Commissione non possiede le necessarie competenze.

Ecco perché De Mossi, presentazione saltata a parte, ha voluto far stampare il volumetto che è già vecchio perché inadeguato.

11 agosto 2020