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Rincorrere gli animalai quando non ce n'è bisogno

Quando abusivamente izyno perdonò Zeffirelli, il Comune di Siena perse tutte le sue possibilità di intentare cause civili ai danni di chi, in modo folkloristico e con la mentalità propria dei quattrogiornisti nostrali, scarica invettive sulla comunità senese. Sono i celebri animalai, personaggi che agiscono in modo da attirare su di loro attenzioni ed avere risalto grazie alla fattiva collaborazione degli organi d'informazione nazionale.

Le ultime vicende, relative all'annullamento della stagione paliesca, hanno riproposto gli stessi, monotoni, antiquati cliché verso i quali non servono più i lamentii dell'era quattrogiornista.Non si comprende, infatti, come De Mossi, che ancora non ha dato seguito alla sua delibera di Giunta con cui ha tolto al Consorzietto l'uso delle immagini del Palio, possa proiettare le sue attenzioni su una problematica che non sarà mai debellata, se non con il passaggio nelle eterne praterie verdi del mondo degli animali d'Italia.

Inutile con questa gente ricorrere allo sterminio con le carte bollate; inutile spendere tre milioncini di eurini per un Sottopassaggio con il quale si ha pretesa di zittire gli animalai. Questi ultimi hanno solo necessità di esaltarsi con le zampe ciondoloni a S. Martino. Allora, perché sprecare energie?

Se poi si pensa che De Mossi dovrebbe trovare accordi con il Consorzietto, ci troveremo a dover sbattere ancora sul muro per l'ennesima volta.

10 luglio 2020