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Continua la barzelletta

De Mossi ancora non si è pronunciato ufficialmente sull'effettuazione-barzelletta del Palio in più. Non è ancora riuscito a chiudere la porta del 2020 al tufo e questo significa, per i cronisti locali (Lauretta in primis), alimentare la presa in giro nei confronti della popolazione quattrogiornista che risiede nelle Contrade.

Sembra che De Mossi sia, come del resto tutti i quattrogiornisti, ancorato al sogno, al miraggio di un miracolo per poter iniziare i "lavori straordinari" con la stesura del tufo in Piazza ... se riuscirà a trovare dieci Contrade su 14 disposte ad accontentarlo.

De Mossi non vuole chiudersi alcuna porta, anche se i giorni continuano incessanti a passare e le cadenze sono molte e complicate; la prima innanzitutto è quella del permesso da chiedere al Consiglio Comunale per iniziare l'iter.

Deve poi capire, De Mossi, che, nonostante quanto ha affermato, i Capitanini, in quanto tali, non possono richiedere, a norma di Regolamento, alcun Palio in più. I Capitanini, infatti, non esistono e non rappresentano legalmente la propria Contrada, figuriamoci se possono inventarsi una richiesta del genere.

Comunque, De Mossi sa perfettamente che il Prefetto si opporrà a qualsiasi tentativo di correre il Palio finché esistono precise disposizioni sulla distanza interpersonale e che anche gli ordinari del 2021 sono, al momento, in pericolo di effettuazione. Forse De Mossi vuole sollecitare, con il suo non dire, l'intervento del Prefetto, il quale, come un volpone esperto, non può fare la prima mossa ed il cerino al momento resta nelle mani di De Mossi.

E mentre De Mossi tiene il cerino in mano, le barzellette e le comiche contradaiole si alimentano con nuove idee: l'amnistia a chi è stato sanzionato nel 2019 e 2018, come ha sostenuto De Mossi.

Quanto ci sarà da ridere nell'immediato futuro.

6 luglio 2020