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Estate, autunno ed inverno per un'organizzazione fedele alla storia De Mossi, anziché pensare a qualcosa di impossibile ed impraticabile (leggi straordinario autunnale), deve sforzarsi a rendere più efficace un'organizzazione paliesca decisamente vicina allo sbando. E' pur vero che, tra del collo e soubrette, le possibilità di collaborazione organizzativa sono ridotte al niente, ma queste considerazioni non devono rappresentare forme di attenuante per De Mossi. L'agenda è ricchissima di impegni istituzionali e, ancora, non si riesce a comprendere il motivo per cui De Mossi stesso non abbia ancora pensato a riprendere i lavori della Commissione di revisione regolamentare. Eppure, gli argomenti da trattare sono così numerosi che i prossimi otto mesi potrebbero veramente rendere il Palio, soprattutto a livello organizzativo, confacente alle esigenze che di Palio in Palio emergono. Al di là dei compiti decisionali che dovranno essere ampliati per l'Assessore delegato; al di là del risparmio economico nel rinnovo dei costumi con la cancellazione perpetura delle patacche; al di là della scelta di deputatini al "servizio della Festa" e non, com'è finora stato, al servizio della propria Contrada; al di là della presenza di onorandini quattrogiornisti che nulla sanno e nulla possono sapere se non lacrimare per la mancanza del tufo in Piazza; è necessario che De Mossi si rimbocchi le maniche e decida una volta per tutte a continuare la strada intrapresa nell'inverno 2019. In relazione all'assoluta mancanza di conoscenza paliesca di del collo e soubrette, sarà necessario che, da queste pagine, emergano i sentieri da seguire, anche in previsione delle nuove elezioni amministrative. Senza se e senza ma. 17 giugno 2020 |
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